L'allarme
Bin Laden: "Ho armi chimiche e nucleari. E posso usarle"
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ISLAMABAD, 10 NOVEMBRE 2001 - "Se l'America userà armi chimiche o nucleari contro di noi potremmo rispondere in rappresaglia on armi chimiche e nucleari. Abbiamo tali armi come deterrente''. Con queste parole Osama Bin Laden, lancia oggi il suo monito all'Occidente dalle colonne del quotidiano pachistano Dawn in un'intervista esclusiva rilasciata al giornalista di Islamabad Hamid Mir.
Una conferma indiretta è arrivata da parte del presidente Usa George Bush: "I terroristi che hanno compiuto le stragi dell'11 settembre - ha detto - «possono usare armi di distruzione di massa. ma l'ra della giustizia verrà"
Dopo gli attentati dell'11 settembre l'intervista di Osama è la prima concessa dal terrorista saudita. Hamid Mir, direttore del quotidiano pachistano Ausaf, è uno dei pochissimi giornalisti che ha il permesso di parlare con Bin Laden e sta scrivendo un libro su di lui. La notte del 7 novembre , a bordo di una jeep, bendato, è stato condotto in una località sconosciuta fuori Kabul. Dal luogo dell'incontro, doveva faceva molto freddo, si udivano gli spari della contrarea. Bin Laden si è presentato accompagnato da una dozzina di guardie del corpo.

Il giornale pubblica anche un'immagine di bin Laden con il numero due di al Qaida, Ayman al-Zawaihri, e con il giornalista. Non è possibile dire dove sia stata scattata la foto, che sullo sfondo mostra una coperta marrone afghana appesa. Il militante, con un turbante bianco e una giacca mimetica sulla tunica bianca, è seduto su dei cuscini e ha accanto un Kalashnikov.

Esperti hanno in passato dubitato della possibilità che bin Laden abbia armi nucleari. Il Pakistan il mese scorso ha definito assurde le notizie occidentali secondo cui egli ha ottenuto materiale nucleare dall'arsenale pachistano.

Nella lunga chiacchierata con Hamid, Bin Laden giustifica gli attentati dell'11 settembre alle Torri gemelle e al Pentagono, ma non se ne assume la responsabilità. "Gli attacchi dell'11 settembre non erano diretti a donne e bambini - afferma nell'intervista -. I veri obiettivi erano le icone del potere militare ed economico americano". Dopo aver detto che l'America massacra i musulmani "in Palestina, Cecenia, Kashmir e Iraq", bin Laden afferma che "Il popolo americano si sollevò contro la guerra del loro governo in Vietnam. Ora deve fare lo stesso. Il popolo americano deve fermare il massacro che il suo governo fa dei musulmani".

Secondo bin Laden, c'è una colpa collettiva di tutti gli americani: "Il Congresso americano approva tutte le misure del governo e questo prova che l'intera America è responsabile delle atrocità perpetrate contro i musulmani. L'intera America, perchè essa elegge il Congresso".

Il miliardario saudita ha però ha aggiunto di lottare contro il governo e non contro il popolo americano. La nostra - ha detto - è "una jihad di difesa, vogliamo difendere il nostro popolo e la nostra terra, per questo dico che se noi non siamo sicuri, neanche gli americani lo saranno". "Una grande guerra nella storia dell'Islam è in corso in Afghanistan. Tutte le grandi potenze sono unite contro i musulmani", ha aggiunto.

Il militante saudita, che nella foto appare in buone condizioni di salute, nega problemi ai reni e ride su voci di parentele acquisite - sia come genero sia come suocero - con il Mullah Omar, il massimo leader politico religioso dei Taleban. "Tutte le mie mogli sono arabe e le mie figlie sono sposate a mujaheddin arabi", ha detto bin Laden.