Il giornale pubblica anche un'immagine di bin Laden con il numero due di al Qaida, Ayman al-Zawaihri, e con il giornalista. Non è possibile dire dove sia stata scattata la foto, che sullo sfondo mostra una coperta marrone afghana appesa. Il militante, con un turbante bianco e una giacca mimetica sulla tunica bianca, è seduto su dei cuscini e ha accanto un Kalashnikov.
Esperti hanno in passato dubitato della possibilità che bin Laden abbia armi nucleari. Il Pakistan il mese scorso ha definito assurde le notizie occidentali secondo cui egli ha ottenuto materiale nucleare dall'arsenale pachistano.
Nella lunga chiacchierata con Hamid, Bin Laden giustifica gli attentati dell'11 settembre alle Torri gemelle e al Pentagono, ma non se ne assume la responsabilità. "Gli attacchi dell'11 settembre non erano diretti a donne e bambini - afferma nell'intervista -. I veri obiettivi erano le icone del potere militare ed economico americano". Dopo aver detto che l'America massacra i musulmani "in Palestina, Cecenia, Kashmir e Iraq", bin Laden afferma che "Il popolo americano si sollevò contro la guerra del loro governo in Vietnam. Ora deve fare lo stesso. Il popolo americano deve fermare il massacro che il suo governo fa dei musulmani".
Secondo bin Laden, c'è una colpa collettiva di tutti gli americani: "Il Congresso americano approva tutte le misure del governo e questo prova che l'intera America è responsabile delle atrocità perpetrate contro i musulmani. L'intera America, perchè essa elegge il Congresso".
Il miliardario saudita ha però ha aggiunto di lottare contro il governo e non contro il popolo americano. La nostra - ha detto - è "una jihad di difesa, vogliamo difendere il nostro popolo e la nostra terra, per questo dico che se noi non siamo sicuri, neanche gli americani lo saranno". "Una grande guerra nella storia dell'Islam è in corso in Afghanistan. Tutte le grandi potenze sono unite contro i musulmani", ha aggiunto.
Il militante saudita, che nella foto
appare in buone condizioni di salute, nega problemi ai reni e ride su voci
di parentele acquisite - sia come genero sia come suocero - con il Mullah
Omar, il massimo leader politico religioso dei Taleban. "Tutte le mie mogli
sono arabe e le mie figlie sono sposate a mujaheddin arabi", ha detto bin
Laden.