La Nazione 14/01/2001
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Centrali nucleari sicure:
si ricomincia da 'P.i.s.a.'

 
PISA — L'atomo sicuro riparte forse proprio da... P.i.s.a.: si chiama infatti così, in sigla (dalla parole inglesi Phosphorus Influence on Steel Ageing), il progetto che si propone di approfondire le conoscenze sulle proprietà dei materiali usati per la costruzione delle centrali nucleari allo scopo di poterne predire il deterioramento dovuto all'uso ed in particolare all'esposizione alle radiazioni neutroniche. La capacità di prevedere il deterioramento dei materiali costituisce un elemento essenziale per individuare modalità di conduzione degli impianti che ne assicurino la massima durata in condizioni di sicurezza. La problematica è di enorme impatto sociale ed economico soprattutto nei Paesi dell'ex URSS, dove sono molti gl'impianti che, dopo Cernobyl, rischiano di dover essere chiusi per "invecchiamento", senza che esistano alternative a breve termine per la produzione di energia elettrica e quindi per poter assicurare il mantenimento della produzione industriale e della erogazione dei servizi.
Ebbene, domani lunedì e martedì 17 si svolgerà nel dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione la riunione iniziale del Kick-off Meeting del Progetto P.I.S.A., ideato nel corso di una riunione (tenutasi due anni fa appunto ai piedi della Torre) del Comitato AMES dell'Ue, nella quale l'ateneo cittadino era rappresentato dal professor Emilio Vitale, direttore del dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione. In quell'occasione furono messe a punto le linee-guida di un programma di ricerca, che poi venne candidato per poter accedere ai finanziamentio stanziati nell'ambito del quinto Programma-quadro della stessa Unione Europea. E Pisa ha davvero portato fortuna al progetto di cui è stata, in qualche modo, epònima: il P.i.s.a. è stato in effetti valutato positivamente e ammesso, nel corso dell'anno da poco conclusosi, ai fondi Ue.