Sistema Informativo Geografico per
l’individuazione di aree potenzialmente idonee alla localizzazione del
Deposito Nazionale dei Materiali Radioattivi
Attività al Novembre 2000
(Sintesi)
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INDICE
1. Introduzione *
2.
Metodologia adottata *
2.1
Criteri di esclusione adottati *
3.
ELABORAZIONI DEL GIS di I LIVELLO *
3.1. Fonte dei
dati del GIS di primo livello *
3.2. Risultati
ottenuti *
4.
ELABORAZIONI DEL GIS di II LIVELLO *
4.1. Il database
geografico e le fonti dei dati *
4.2. Carta delle
aree potenzialmente idonee *
5.
ELABORAZIONI GIS DI III LIVELLO *
5.1. Integrazione
dei dati *
6. Il sistema dei pesi e dei punteggi per la stima dell’idoneità delle aree *
7.
Completamento dell’attuale fase di attività *
Introduzione
La Task Force Sito svolge azioni dirette
alla individuazione di una metodologia per alla individuazione e valutazione
preliminare di siti o aree potenzialmente idonee per la realizzazione del
deposito nazionale dei materiali radioattivi.
Questa attività è soprattutto
basata su tecniche GIS (Sistema Informativo Geografico) per agevolare l'analisi
contestuale dei fattori e dei requisiti territoriali (superficie topografica,
idrogeologia, vie di comunicazione, reticolo idrografico, distribuzione
della popolazione, attività socioeconomiche, idrogeologia regionale,
uso del suolo, sismicità, climatologia, ecc.).
Tale analisi permette di individuare
le aree sul territorio nazionale che rispondono ai principali requisiti
fisici e di contesto territoriale per la localizzazione dell’impianto di
progetto. La selezione avviene attraverso l’applicazione di una serie dei
criteri di esclusione che sono stati preventivamente individuati in relazione
al dettaglio dei dati disponibili.
Il Sistema Informativo ha prodotto
la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla scala 1:200.000.
Le aree in essa rappresentate sono attualmente oggetto di una ulteriore
selezione attraverso una estensione dei dati e un approfondimento delle
analisi.
Metodologia adottata
Attualmente, esiste una certa convergenza
a livello internazionale sulla definizione dei fattori che intervengono
nello sviluppo di una metodologia di valutazione a scala nazionale dell’idoneità
dei siti ad accogliere un deposito di rifiuti radioattivi a bassa attività.
La metodologia adottata per la selezione
delle aree è stata sviluppata considerando una serie di indicazioni
e linee guida acquisite da differenti fonti, tra cui si citano:
ELABORAZIONI DEL GAS di I LIVELLO
Per le analisi territoriali è
stato sviluppato un apposito Sistema Informativo Territoriale che si basa
sull’utilizzo della tecnologia GIS.
Per l’analisi e l’elaborazione dei
dati sono state utilizzate principalmente le funzioni del sistema Arc-Info
e una serie di procedure sviluppate in Avenue, organizzate in estensioni
ArcView.
Fonte dei dati del GIS di primo
livello
I dati sono stati reperiti principalmente
presso i Servizi Tecnici Nazionali della Presidenza del Consiglio (Servizio
Sismico, Servizio Geologico, Servizio Idrografico), con i quali la Task
Force Sito ha stabilito rapporti di collaborazione e l’ANPA.
In particolare sono stati acquisiti,
in formato vettoriale, i seguenti tematismi:
Fig. 1 - Esempio di applicazione di alcuni criteri di esclusione nelle analisi GIS a scala nazionale
ELABORAZIONI DEL GIS di II LIVELLO
Sulle aree non escluse dai criteri
di esclusioni delle analisi GIS di primo livello si è proceduto
ad applicare il secondo punto della metodologia di lavoro.
Nelle analisi GIS di secondo livello
si è fatto maggiormente uso delle funzioni e delle estensioni del
sistema Arc-View creando una specifica sezione del Sistema Informativo
Territoriale già strutturato.
Il database geografico e le fonti
dei dati
Il database geografico contiene i
dati cartografici e alfanumerici relativi alle caratteristiche fisico-ambientali
delle aree di studio, organizzati secondo i modelli di dati vettoriale
e raster, rispettivamente nei formati shapefile di ArcView e grid di Arc/Info.
Uno shapefile è costituito,
dal punto di vista della struttura fisica, da tre file, ognuno dei quali
contiene informazioni su una particolare classe di elementi geografici:
- Metodologia: probabilistica con zonazione
sismogenetica (approccio alla Cornell);
- Probabilità di non superamento:
90%;
- Tempo di osservazione: 300 anni;
- Tempo medio di ritorno: circa 3000
anni;
- Valori considerato: valori medi;
- Suolo di riferimento: bedrock affiorante;
Dato che la suddetta elaborazione ha
fornito i , al fine di migliorare l’attendibilità del dato finale
è stato considerato su scala nazionale l’effetto di amplificazione
locale del moto sismico derivante dalla presenza di particolari condizioni
geologiche, generalmente corrispondenti a coperture sedimentarie recenti
di spessore dell’ordine delle decine di metri.
Ciò è stato fatto moltiplicando
il valore originario di PGA (scuotibilità di base) in ogni punto
della mappa per un fattore di amplificazione F il cui valore è funzione
del tipo litologico presente nel punto. I tipi litologici sono stati rilevati
dalla cartografia geologica precedentemente indicata. Nella seguente Figura
2 sono riportati i risultati ottenuti.
Accelerazione di picco del terreno (PGA) (g)
Valori di PGA attesi al suolo rigido (g)
Fig. 2 - Scuotibilità del
terreno ottenuta moltiplicando il valore originario di PGA per un fattore
di amplificazione F il cui valore è funzione del tipo litologico
presente nel punto.
Carta delle aree potenzialmente
idonee
Il risultato ottenuto dalle elaborazioni
GIS di 2° livello è rappresentato dalla Carta delle Aree Potenzialmente
Idonee riportata in Fig. 3.
Queste aree manifestano i requisiti
fisici e territoriali che è stato possibile valutare attraverso
l’applicazione dei criteri di esclusione esposti in precedenza. La potenziale
idoneità risiede quindi nel fatto che su di essa non sono presenti
condizioni sfavorevoli rispetto a ciò che è valutabile da
analisi a scala regionale.
La verifica della effettiva idoneità
è oggetto delle attività ancora in corso.
In Fig. 3 sono riportate tutte le
aree potenzialmente idonee, queste hanno estensioni molto diverse e sono
comprese tra 4 e 8700 ha le aree con estensione inferiore a 300 ha non
sono state considerate nella attuale fase di analisi (GIS 3) in quanto
l’ordine di grandezza della superficie che dovrà essere occupata
dagli impianti del deposito e dei suoi annessi è di 300 ha il numero
totale delle aree individuate sul territorio nazionale è di 8107
per 330000 ha delle quali soltanto 214 superano l’estensione di 300 ettari.
In Tab. 1 se ne riporta la distribuzione per Regione. Per le aree che si
estendono su più Regioni la superficie è stata ripartita.
Le 214 aree selezionate sono ora oggetto
di verifica e quindi di ulteriore selezione attraverso l’esecuzione delle
analisi GIS di terzo livello.
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< 300 ha |
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> 300 ha |
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ABRUZZO |
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BASILICATA |
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CALABRIA |
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CAMPANIA |
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EMILIA ROMAGNA |
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FRIULI VENEZIAGIULIA |
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LAZIO |
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LIGURIA |
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LOMBARDIA |
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MARCHE |
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MOLISE |
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PIEMONTE |
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PUGLIA |
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TOSCANA |
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UMBRIA |
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VENETO |
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Tab. 1 - Aree potenzialmente idonee individuate dalle analisi territoriali a scala nazionale (GIS secondo livello).
L’applicazione della procedura GIS di secondo livello ha ristretto di circa 10 volte il territorio nazionale individuato come potenzialmente idoneo nella selezione di primo livello riducendo allo 0,5 % l’estensione del territorio nazionale da valutare nelle analisi GIS di terzo livello.
Fig. 3 - Aree potenzialmente idonee derivate dall’applicazione dei criteri di esclusione.
ELABORAZIONI GIS di III LIVELLO
Le aree selezionate con la procedura
GIS di secondo livello sono, come accennato in precedenza, in corso di
valutazione ad un dettaglio di gran lunga superiore e sufficiente alla
selezione delle aree sulle quali concentrare l’attenzione ai fini di una
caratterizzazione geo-ambientale dei siti potenziali.
A questo livello di analisi, non essendo
disponibili adeguate basi di dati su tutto il territorio nazionale, si
procede per gradi utilizzando studi e cartografia a carattere locale oltre
che fotografie aeree e Carte Tecniche Regionali alla scala 1:10.000.
Questo terzo livello di analisi è
stato realizzato nella finalità di:
procedere alla verifica sistematica sulle aree già individuate di alcuni requisiti fondamentali di idoneità che non è stato possibile verificare alla scala di analisi del secondo livello. Si è trattato in particolare di effettuare il rilevamento:
Fig. 4 - Una maschera del data base delle aree potenzialmente idonee
Quale esempio delle attività GIS di terzo livello, si riporta la Figura 5 dove si illustra la digitalizzazione degli edifici presenti nelle aree potenzialmente idonee.
Fig. 5 - Digitalizzazione degli edifici da ortofoto 1:10.000
La Figura 6 seguente mostra un esempio dei risultati della fotointerpretazione per la individuazione degli indizi di dissesto dei versanti. Questa operazione deve essere effettuata a scala locale non essendo disponibile una carta tematica di dettaglio a scala nazionale.
Fig. 6 - Risultato della fotointerpretazione per il rilevamento degli indizi di dissesto
Il sistema dei paesi e dei punteggi
per la stima dell’idoneità delle aree
Sulla base dell’esperienza della codifica
e applicazione del metodo multiparametrico a punteggi e pesi per l’indice
di idoneità delle aree applicato nella fase di primo livello delle
analisi GIS si è ritenuto opportuno seguire anche in questa fase
la stessa procedura. Ma anche se la procedura è rimasta la stessa
sono stati completamente modificati i parametri di valutazione. Ciò
in relazione sia al fatto che per le aree potenzialmente idonee si possiedono
dati di maggiore dettaglio sia perché di fatto è cambiato
il principio informatore per la scelta dei parametri.
Nelle analisi di primo livello fu
presa a riferimento la tecnica di valutazione della vulnerabilità
degli acquiferi avendo allora a disposizione solo indicazioni generali
sull’assetto idrogeologico delle aree. Il dettaglio della terza fase di
analisi, anche se sempre da dati di tipo bibliografico, ha permesso di
sperimentare la individuazione e qualificazione dei cosiddetti FEPs. Questa
tecnica consiste nella valutazione di una serie di caratteristiche, eventi
e processi detti FEPs (Feature, Event & Processes) codificati in apposite
liste dalle agenzie internazionali IAEA e NEA.
L’utilizzo dei FEPs è stato
ampiamente sperimentato a livello internazionale nella definizione degli
scenari di riferimento per calcolare gli effetti, in termini di dose al
gruppo
Nell’ambito di questo lavoro sono
stati selezionati i FEPs utili alla valutazione dell’idoneità delle
aree e sono stati denominati come "fattori fisici e ambientali". La valutazione
della rilevanza di ciascun fattore permette il loro utilizzo quali parametri
di caratterizzazione dell’area in analogia con la tecnica di performance
assessment.
Al fine di considerare anche le caratteristiche
territoriali che possono indurre elevati costi di realizzazione e gestione
dell’opera sono stati aggiunti ai FEPs alcuni altri fattori che nel loro
insieme possono dare un indice di "Inserimento territoriale" dell’opera
nelle diverse fasi di vita.
L’assegnazione dei pesi ai parametri
(FEPs) deve avvenire tramite una procedura e criteri che devono rendere
minimo il livello di soggettività nelle valutazioni e rendere riproducibile
il processo di assegnazione dei valori. Pertanto è stata elaborata
una procedura che si basa sulla valutazione dell’importanza che ogni singolo
parametro individuato per definire il grado di idoneità delle aree
assume nella costituzione della dose ad un gruppo critico di riferimento
in un contesto predefinito di tipologia d’impianto e caratteristiche ambientali
e uno scenario di normale degradazione delle strutture del deposito.
Il peso del parametro viene quindi
valutato dal rapporto tra il valore di dose dello scenario di riferimento
e il valore di dose conseguente ad una condizione molto sfavorevole dei
processi o delle condizioni che esso rappresenta.
A questo fine è stato predisposto
uno specifico ambiente informativo che utilizza sia risultati di selezioni
ed elaborazione dei dati in ambiente GIS che valutazioni e sintesi professionali.
Nella procedura i parametri dei raggruppamenti
dei "Fattori fisici e ambientali" e dei fattori di "Inserimento territoriale"
vengono trattati separatamente. I pesi dei parametri di ogni raggruppamento
assumono valori la cui somma è 1. A sua volta ogni parametro viene
valutato come somma dei contributi di una serie di variabili.
Ogni variabile può assumere
un valore (punteggio) compreso tra 0 e 3. Si assegnerà alla variabile
il valore 0 se per l’area in esame assume una tale rilevanza in termini
di sicurezza del deposito da consiglire l’esclusione dell’area stessa indipendentemente
dal valore di tutti gli altri fattori.
I valori 1,2 e 3 vengono attribuiti
per indicare, nel caso più generale, rispetto ad una eventuale azione
incisiva dell’evento o processo indicato dalla variabile, la capacità
del sito a non subire significative alterazioni nel tempo (1=bassa, 2=media,
3=alta).
L’Indice di idoneità e l’indice
di inserimento territoriale, calcolati come somma dei prodotti dei punteggi
delle variabili per i pesi dei parametri dei "Fattori fisici e ambientali"
e dei fattori di "Inserimento territoriale" possono assumere il valore
minimo uguale a zero (area non idonea) e il valore massimo uguale a tre
(tutte le variabili indicano le condizioni più favorevoli rispetto
alla sicurezza del deposito e al contenimento dei costi di realizzazione
e gestione.
Completamento dell'attuale fase
di attività
L’attuale fase di analisi del territorio
chiude la procedura di selezione delle aree basata essenzialmente sulla
elaborazione in ambiente GIS di banche dati a carattere nazionale.
Per la valutazione indicativa del
grado di idoneità di ognuna delle 214 aree selezionate e
per la relativa classificazione si sta utilizzando la procedura definita
come GIS 3. In questa fase si procederà inoltre alla esclusione
di quelle aree che dalla osservazione delle condizioni locali dovessero
presentare aspetti fisici o territoriali sfavorevoli.
La classificazione sarà agevolata
dalla disponibilità dell’indice di inserimento territoriale
che stima, sulla base delle caratteristiche antropiche e infrastrutturali
presenti nell’intorno delle aree, la rilevanza di fattori che possono influenzare
i costi di realizzazione e di esercizio del deposito e delle infrastrutture
ad esso collegate.
Entro pochi mesi sarà disponibile
la versione definitiva della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente
Idonee e un report per ogni area che ne descrive le caratteristiche.
Allo stesso tempo sarà disponibile
la classificazione delle aree rispetto all’indice di idoneità e
all’indice di inserimento ambientale. Tale classificazione potrà
permettere la selezione delle aree su cui avviare le indagini di verifica
in campo e delle indagini di pre-caratterizzazione propedeutiche alla eventuale
indicazione come siti possibili.
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