"Contrabbando nucleare: rischi, prevenzioni e contromisure"
12-13 giugno 1997 Como-Villa Olmo
Riflessioni e Rapporto Finale
 http://www.mi.infn.it/~landnet/rapp13june97ita.txt
 

Prof. Maurizio Martellini,
Dip. di Fisica dell'Università di Milano,
Segretario Generale del Landau Network-Centro Volta (LNCV)
Prof. Paolo Cotta-Ramusino,
Dip. di Fisica dell'Università di Milano,
Segretario Generale Unione Scienziati per il Disarmo (USPID)
 

Si sono svolti a Como, presso il Centro di Cultura Scientifica "A. Volta", due importanti
incontri legati da una comune tematica: la situazione del contrabbando nucleare, le tecnologie
più appropriate per individuarlo, le relative contromisure e - più in particolare -
la situazione del complesso nucleare militare/civile dopo la dissoluzione
dell'Unione Sovietica.
Il primo incontro ha visto la riunione del Gruppo di Lavoro del G7+1 sul contrabbando
nucleare (ITWG)* .
Il secondo incontro è consistito in un Forum,
organizzato dal Landau Network - Centro Volta (LNCV)** con il contributo
dell'UNESCO Venice Office e del Ministero degli Affari Esteri e sotto gli auspici
dell'USPID e della Regione Lombardia. L'incontro si è svolto nell'ambito del programma
della Scuola Internazionale UNESCO "Science for Peace" in fase di costituzione con
il Landau Network - Centro Volta.
 

1) Contrabbando Nucleare
La prima valutazione emersa dal Forum è la necessità di distinguere tra:
a) contrabbando di sostanze radioattive dannose per salute
(ad esempio il Cesio-137, Cobalto-60, Stronzio-90 etc.)
b) contrabbando di materiali nucleari(MN).
I materiali nucleari necessari a costruire una bomba nucleare sono quelli fissili
(i più noti sono l'Uranio-235, U-235 e il Plutonio-239, Pu-239).
L'uranio-235 si trova solo in percentuali minime nell'Uranio naturale.
Il plutonio viene prodotto nelle centrali nucleari.
Per costruire una bomba nucleare a fissione è necessario avere uranio altamente
arricchito oppure plutonio.

Tutti gli isotopi del plutonio possono essere utilizzati
per costruire una bomba, ma è "preferibile" avere plutonio con alta percentuale
dell'isotopo 239.

L'uranio e il plutonio si definiscono weapon-grade se la percentuale di uranio 235 e
di plutonio 239 è rispettivamente superiore al 93%.
Le difficoltà connesse alla costruzione di una bomba nucleare sono:
1. mancanza di conoscenze tecniche
2. mancanza di strumentazione
3. mancanza di materiale fissile
Il terzo problema è oggi di gran lunga il più serio per chiunque voglia costruire una bomba.
Perciò un elemento essenziale per impedire la proliferazione nucleare è il controllo del
materiale fissile e in particolare l'interdizione del contrabbando nucleare.

Di seguito sono riportati alcuni dati emersi dal Forum relativi ai casi di contrabbando
di sostanze radioattive e di MN dal 1990 al 1997:
43 nel 1993, 45 nel 1994, 27 nel 1995, 17 nel 1996 e 2 nel 1997. Su 134 incidenti,
il 34% di essi interessa sostanze radioattive e il 66% materiali nucleari.

Di questi incidenti solo 8 casi riguardano MN militari cioè utili per costruire una
bomba nucleare (tutti verificatisi nel periodo 1992-1994 e nessuno dopo):
Ottobre 1992, Pdolsk - Russia, HEU, 1,5 Kg, 90% di arricchimento
Luglio 1993, Andreeva Guba - Russia, HEU, 1,8 Kg, 36% di arricchimento
Marzo 1994, San Pietroburgo - Russia, HEU, 3,5 Kg, 90 % di arricchimento
Giugno 1994, Murmansk Reg. - Russia, HEU, 4,5 Kg, 20 % di arricchimento
Agosto 1994, Monaco - Germania, MOX, 560 g, con Pu-239, 363 g.
Ottobre 1994, Tengen - Germania, Pu-239, 5,6 g
Dicembre 1994, Praga - Cecoslovacchia, HEU, 2,7 Kg, 88% di arricchimento
1994, Vilniius - Bielorussia, HEU, 2 Kg, in 4 t di berillio

Secondo il parere di Thomas Cochran, Direttore del Nuclear Program, Natural Resources
Defense Council di Washington:
tutti i casi di contrabbando dei MN militari riguardano materiali trafugati in Russia;
i materiali nucleari militari trafugati provengono da istituti di ricerca, sono di
origine navale o provengono da centri spaziali o da centri di produzione nucleare.
Non provengono da depositi di armi nucleari.
possono esserci stati casi di trafugamento non rilevati a causa della mancanza di
un'efficace scambio di informazioni sui magazzini militari, sui sistemi di controllo e
sull'inventario delle giacenze dei magazzini nucleari* .
 

2) non RISULTANO casi significativi di contrabbando di materiali nucleari militari negli
ultimi due anni; ci sono PERALTRO moltissimi casi di contrabbando di sostanze radioattive.

 Possiamo ritenere che non si sono effettivamente verificati casi significativi oppure non
sono stati scoperti?
Purtroppo non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda perché esistono
notevoli elementi di incertezza, che sono stati ampiamente discussi durante il Forum.
Vediamone alcuni che riguardano esplicitamente la situazione dell'ex-URSS.
a) Come Stato Nucleare, la Russia è soggetta al " fissile nuclear material accounting"
dell'Agenzia Internazionale sull'Energia Atomica (IAEA) di Vienna solo per quanto riguarda
le installazioni e le centrali specificatamente poste sotto il controllo della IAEA.
Il materiale nucleare militare in Russia non è accessibile alla supervisione delle
Autorità civili Russe o del settore, precisamente l'Ispettorato Federale sulla Sicurezza
Nucleare e di Radioprotezione(GAN), o alla supervisione di organizzazioni internazionali (IAEA).
Questo naturalmente non significa che la protezione del MN offerta dai militari sia
insoddisfacente, significa solo che molte informazioni in proposito non sono accessibili.
 b) Nel  novembre del 1995 la Federazione Russa ha interrotto gli accordi  intergovernativi
con gli Stati Uniti riguardanti la " trasparenza" sui magazzini di materiali nucleari
militari e i relativi sistemi e programmi di "accountability".
c) L'ITWG, che può svolgere la funzione di verificare l'origine del MN sequestrato,
è solo un organismo di controllo: se uno stato membro dell'ITWG
(e lo sono ad esempio tutti gli stati del G7 + 1) scopre un contrabbando di MN militare
può chiedere a sua discrezione l'intervento dell'ITWG per stabilire la provenienza di
questo materiale, ma può anche non farlo per ragioni di sicurezza interna.
Questo è un problema caratteristico ad ogni organismo internazionale di questo tipo
(IAEA incluso): comunicare dei dati sul contrabbando dei MN militari significa divulgarli
pure a tutti i paesi appartenenti alla commissione  internazionale stessa.
Quindi molti paesi potrebbero essere reticenti.
d) Il mercato del WGNM può essere destinato ai paesi che aspirano a essere una potenza
nucleare o a gruppi terroristici. Esiste un interesse in linea di principio da parte di
diversi Paesi ad acquisire materiale fissile, anche se non esiste un mercato paragonabile
al mercato capillare e universalmente diffuso della droga. Tuttavia un mercato potenziale
c'è e questo non deve essere sottovalutato.
e) Il complesso militare della Russia è in grave crisi organizzativa ed economica.
Si sono verificati numerosi casi di traffico d'armi convenzionali ma non di MN.
Non è lecito aspettarsi che, in mancanza di un'informazione certa e dettagliata sulla
consistenza del MN militare, non si verificherà mai in futuro traffico di MN militare.
f) Il complesso nucleare civile dell'ex Unione Sovietica è in grave crisi economica:
quindi può diventare conveniente anche contrabbandare gli scarti radioattivi,
le sostanze radioattive per ricerca industriale/medica o persino i combustibili freschi
( Uranio debolmente arricchito, LEU, che contiene l'isotopo U-235 al 3-6% di arricchimento)
anche se tutto ciò ha un basso valore commerciale. Il contrabbando di materiali radioattivi
è condotto generalmente da persone poco qualificate e preparate. Si tratta di persone
con scarsa capacità nel prendere precauzioni, che non hanno un compratore e che vengono
intercettati più facilmente Ad esempio, per quanto concerne la sola Polonia,
nel 1996 sono stati scoperti ai suoi confini decine di migliaia di casi (precisamente 18.995
di trasporto illegale o irregolare di   sostanze radioattive. Per capire l'incremento di
questi eventi nella sola Polonia, si tenga conto che nel 1992 i casi scoperti erano solo 148.
3) COSA FARE?
Molti dei limiti individuati sopra a proposito dell'attività di controllo effettuata dai
vari organismi internazionali e nazionali di tipo civile, non possono essere certo
superati in breve tempo. Tuttavia alcuni progetti e alcuni progressi sono stati delineati
al Forum di Como e ne riportiamo alcuni.
La prima cosa da fare  emersa dal Forum e proposta dall'ITWG, è la preparazione di un
test mirato alla standardizzazione della procedura e  metodologia di analisi su campioni di
materiali nucleari inviati dal " European Transuranium Institute" di Karlsruhe ai
vari laboratori dei paesi partecipanti alla rete dell'ITWG.
Inoltre il Forum ha sottolineato la necessità di creare una banca dati civile mondiale
(integrando quella già esistente della IAEA)alla quale confluiscano informazioni relative
al tipo, morfologia e composizione isotopica dei materiali nucleari trafugati.
Infatti ogni materiale nucleare può avere una sua marcatura che permette di risalire
alla sua origine. Ad esempio se il materiale nucleare contiene degli isotopi stabili
del piombo, questi permettono l'identificazione territoriale dal punto di vista geologico.
Inoltre, per quanto concerne il plutonio, essendo questo un elemento che non esiste in
natura ma è prodotto nei reattori nucleari, dal suo grado di purezza si può risalire al
tipo di reattore nucleare che  lo ha prodotto e quindi alla regione di provenienza perché
si conoscono le caratteristiche dei reattori nucleari operanti nei vari Stati del mondo.
Ovviamente per risalire alla provenienza del materiale nucleare trafugato,
bisogna prima averlo individuato! Per fare ciò si sono sviluppati dei detector
da campo  e fissi - descritti nel Forum di Como - che permettono di individuare per
via passiva o attiva il flusso di radiazione gamma o di neutroni emesso dal campione di
materiale nucleare trafugato. Questi detector devono essere più sensibili ed analitici
(devono cioè individuare la composizione isotopica e il grado di arricchimento)
degli usuali dosimetri di radiazioni ionizzanti usati per radioprotezione.
Tuttavia nel Forum di Como è emerso che per evitare il contrabbando di materiali nucleari
e in particolare di quelli militari, si rende necessario migliorare il grado di sicurezza
dei magazzini russi contenenti WGNM o combustibili freschi per la flotta nucleare
(che spesso sono HEU al 90% di arricchimento). Questo è possibile soprattutto grazie ai
programmi lab - to - lab tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti che hanno permesso di
migliorare gli standard di sicurezza di centri di ricerca nucleare civili come
il Kurchatov Institute di Mosca e di ex cittadelle atomiche e laboratori di assemblaggio
di armi nucleari come Chelyabinsk-70, Chelyabinsk-65 (Mayak), Krasnoyarsk-26 e Arzamas-16
rispettivamente.
Un sistema di controllo particolarmente efficace a questo scopo è quello del
"monitoraggio remoto" adottato tra il Kurchatov Institute russo e il
Sandia National Laboratory americano, che permette di controllare in tempo reale la
situazione dei magazzini dei MN non militari.
Sarebbe auspicabile che questo sistema di sicurezza fosse adottato pure per
i magazzini militari di WGNM, ma gli accordi intergovernativi a questo scopo sono fermi dal
novembre 1995.
Nel dibattito finale del Forum di Como  è emerso che la migliore strategia per prevenire
il contrabbando nucleare sarebbe quella di realizzare il più rapidamente possibile i
seguenti interventi:
a) completare la costruzione del magazzino di materiali nucleari fissili a Mayak
(anche se coprirà soltanto il 40% del fabbisogno) e di porlo sotto sorveglianza internazionale;
b) attivare lo scambio di informazioni sulla situazione reale dei magazzini militari di WGNM;
c) immagazzinare, in accordo con la non - proliferazione,  i materiali nucleari fissili in
eccesso, cioè provenienti dallo smantellamento delle testate nucleari previste dallo Start 1
oggi operante (circa 2.000 testate all'anno);
d) attuare la conversione a scopi civili del complesso nucleare militare
dell'ex Unione Sovietica e il reinserimento nel settore civile di tutto il personale
scientifico e tecnico che era impiegato nel settore nucleare militare
(si stimano circa 5.000 persone a conoscenza di tecnologie nucleari militari e circa
2.000 " progettisti di bomba").
* L'ITWG si è riunito a Como per la terza volta, dopo il meeting del gennaio '96
all'"European Transuranium Institute" di Karlsruhe, Germania e del dicembre
dello stesso anno a Obninsk, nei pressi di Mosca.
** L'LNCV è un'organizzazione internazionale operante nel Centro di Cultura Scientifica
A. Volta - sorto grazie al supporto dell'Unione Industriali di Como e del Ministero degli
Affari Esteri - che ha lo scopo di sviluppare ogni forma di cooperasione scientifica
e tecnologica tra i Paesi dell'Est Europeo e quelli della Comunità Europea.
Il LNCV rappresenta anche un punto di incontro tra scienziati di tutto il mondo per
approfondire i grandi temi globali sorti dopo la fine della guerra fredda come il
disarmo nucleare, la sicurezza internazionale e i problemi di contaminazione ambientale.
* Prima del 1990, quando ancora esisteva l'Unione Sovietica, l'inventario dei magazzini dei
MN militari si realizzava compilando appositi moduli del KGB su cui veniva specificato
il quantitativo e il tipo di materiale prodotto. Ancora non esisteva alcuna forma
di registrazione computerizzata e molti di questi documenti possono essere scomparsi durante
la ristrutturazione del KGB dopo la caduta dell'Unione Sovietica.
Quindi l'inventario dei MN aggiornato in seguito agli accordi lab-to-lab può essere incompleto
relativamente agli anni precedenti la dissoluzione dell'Unione Sovietica.

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certo non c'e da star tranquilli con tutto il materiale fissile in circolazione contrabbandato e venduto a chissà gruppo terroristico (forse ai talebani?)