Tanto più che anche Fidenza ha avuto il suo martire tra i pompieri: Ercole Servini, caduto sul campo a soli 43 anni nel 1947. Altro impegno del Comune, ha continuato Tedeschi, è quello di arrivare ad un accordo sulla Protezione civile, istituendo un Centro operativo misto (Com), da ubicare in un edificio adiacente la sede del Distaccamento di via XXIV Maggio. Vi opereranno fianco a fianco, specialmente in caso di calamità, le istituzioni locali, i Vigili del fuoco, la Prefettura, le forze del volontariato e la Regione. E le buone notizie non finiscono qui. Sono ormai in fase di ultimazione gli importanti lavori di ristrutturazione delle sede, realizzati grazie a un finanziamento ministeriale di mezzo miliardo.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: centrale operativa rinnovata, mensa e cucina radicalmente ristrutturate, alloggi luminosi e confortevoli, servizi funzionali, ampie autorimesse, locali per l'aggregazione.
«C'è spazio in abbondanza - ha dichiarato soddisfatto il comandante del Distaccamento ingegner Carlo Corbo - anche in vista di un potenziamento dell'organico (attualmente sono 28 i vigili effettivi e 2 ausiliari) nel caso venga accolta l'istanza avanzata al Ministero degli Interni dal Comando di Parma per far passare di categoria il Distaccamento di Fidenza».
All'orizzonte c'è quindi anche una possibile promozione, del resto ampiamente meritata data l'ampiezza del territorio sul quale operano i nostri vigili del fuoco, che hanno giurisdizione su tutta la provincia ad ovest del Taro, escluso San Secondo, dalla Bassa fino a Bore e su alcuni tratti autostradali.
Restano però ancora due problemi insoluti: l'adeguamento del castello di manovra, indispensabile per l'addestramento delle nuove leve, e il controllo semaforico sulla via Emilia per un'uscita dei mezzi più rapida e sicura: «Speriamo che vengano superate le ultime difficoltà - ha auspicato il comandante - per risolvere una volta per tutte queste annose situazioni».
Anna Orzi