GAZZETTA DI PARMA 27/12/2001
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Umorismo alla Centrale
 
Gli auguri di Buon Anno della Centrale del Latte saranno fatti questa sera dai cabarettisti del Laboratorio teatrale dell'Associazione Copernico e dai canti del «Chorus in Fabula», il coro più demenziale e irriverente d'Italia.
Dopo i buoni esiti della rassegna andata avanti finché il tempo ha retto, il locale di via Torelli offre questa sera uno spettacolo speciale, dove regnerà la voglia di allegria e di ridere con quella serie di personaggi che si stanno facendo conoscere in provincia (e non solo). C'è la Floris una vedova toscana con qualche velleità e molti ricordi, che ama il cibo afrodisiaco e rammenta i bei tempi andati, parla della sua Toscana e degli usi e costumi, e sappiamo tutti con quanto colore i toscani raccontano le proprie storie.

C'è Aiace da Locride, operaio della centrale nucleare di Caorso; lavorare in una centrale nucleare non dà solo stress, il contatto con il cesio non dà solo allergie. Insomma, questo personaggio è un campionario di tic ed effetti collaterali irresistibilmente comici. Federica Pittau è una friulana che parla di diete ed è sempre arrabbiata perché, quando non fa sesso, mangia davanti alla televisione (le passioni della sua vita) ma le esce dal video una certa Vanna che la insulta perché (dopo averle venduto con le televendite pacchi gastronomici ed enologici), le vende cremine miracolose e rimedi contro la cellulite (con quello che costano); ha il terrore dei centri estetici dove gerarchi tedeschi (i nipoti) la sottopongono a torture dimagranti (elettrostimoli, liposuzioni, mesoterapie). Cyclette e tapis roulant finiscono ben presto in cantina o soffitta, per cui non le resta che rimettersi a mangiare con sensi di colpa.

Vacca Bianchina (Bianchina è il cognome), ormai negli «anta», è una zitella che preferisce usare il termine single per celare la sua cronica mancanza di compagnia, il che le provoca crisi psicologiche sempre più gravi fino a farla diventare un pollo.

Il Chorus in Fabula dimostrerà, infine, come il terrore dei nostri orti, la famigerata «pluga» si sia diffusa nel mondo intero, influenzando culture e musiche locali. Inizio ore 22.