Task force anti
atomica
Scajola: 20 milioni
di euro per creare presidi difensivi in tutte le regioni
DALLA REDAZIONE ROMANA
ROMA - Una task force di rapido impiego
in ogni capoluogo di regione per fronteggiare il terrorismo nucleare, come
pure le minacce biologiche e chimiche. La creazione del nuovo organismo
è stata annunciata ieri dal ministro degli Interni Claudio Scajola,
in occasione della cerimonia per il giuramento degli allievi dei Vigili
del fuoco. A questo scopo, nella Finanziaria sono stati stanziati 20 milioni
di euro in tre anni.
Certo, è ancora presto per definire composizione e compiti del gruppo di intervento, ma è evidente che la novità tratteggiata dal responsabile del Viminale dimostri l'attualità della questione e dunque il rinnovo della minaccia nucleare, nel mondo e in Italia. Subito dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre contro le Torri gemelle, anche da noi si diffuse l'allarme per un attacco biologico, chimico e nucleare. Tanto che il Viminale, tramite la Protezione civile e la direzione dei Vigili del fuoco, decise di tener pronte le squadre «nbc», ovvero nucleari-batteriologiche.
Un corposo gruppo di documenti - trovati in una casa di Kabul usata come base dall'organizzazione di Osama Bin Laden - aveva rivelato che la rete terroristica stava dedicandosi alla costruzione di ordigni nucleari. «Non ho dubbi che al Qaida stesse cercando di costruire armi nucleari, biologiche e chimiche - disse a fine gennaio il sottosegretario di Stato John Bolton - non sappiamo a che punto fossero, ma non ho dubbi che ci stessero provando. Questo dimostra quanto seria fosse la minaccia dell'uso di queste armi di distruzione di massa».
Che poi l'Italia si senta non solo possibile bersaglio diretto ma anche bersaglio indiretto per le sue basi militari, lo ricorda un episodio avvenuto solo qualche anno fa. Nel 1996 gli Stati Uniti ipotizzarono un attacco nucleare contro la Libia di Gheddafi - rea di aver costruito un impianto sotterraneo per la fabbricazione di armi chimiche non lontano da Tripoli - che sarebbe partito appunto da Aviano.
A fine aprile iniziò una «Nuclear Surety Inspection», allo scopo di accelerare la perfetta messa a punto degli ordigni e delle macchine, compresi i piloti «che devono avere una speciale competenza nucleare». Poi ci fu la «benedizione» americana: Aviano - in cui gli americani si sono insediati sin dal 1955 - è diventata una sorta di quartier generale nucleare di tutta Europa. E, siccome a ogni azione corrisponde una reazione, il timore italiano di diventare vittima di un attacco nucleare è forte.
La paura atomica sta contagiando il pianeta, insomma, tanto da diventare tema portante - e forse anche un po' psicopatologico - del film di David Fincher «Panic Room», interpretato da Jodie Foster. La storia? E' tutta giocata su claustrofobici rifugi antiatomici: un must, pare, per i personaggi più ricchi e più in di Hollywood. Anche in Italia accadrà lo stesso?
E. M.