In Italia si intensificano
le indagini su Al Qaida. Scontro politico sulla moschea di via Jenner
Stop a traffico
di materiale nucleare
I carabinieri
arrestano in Bosnia quattro croati in contatto con terroristi internazionali
MILANO - Quattro croati di Bosnia sono
stati arrestati ieri dai carabinieri della Sfor e dalla polizia bosniaca,
a Kiseljiak, a Nord di Sarajevo, dopo che avevano cercato di vendere a
gruppi terroristici sostanze forse destinate ad allestire ordigni radioattivi.
Grazie a una segnalazione di intelligence, all'appuntamento per il contatto
si sono presentati ieri mattina reparti dell'antiterrorismo bosniaci e
un gruppo di carabinieri della Msu (le Unità multinazionali specializzate)
della forza di pace della Nato (Sfor) in Bosnia.
Secondo indiscrezioni della polizia bosniaca
i quattro trafficanti avrebbero consegnato diversi involucri di piombo
contenenti sostanze radiattive ed esplodenti. I contenitori, di forma rotonda
e alti tra i 25 e i 30 centimetri, avevano impresso il marchio della «Jna»
l'ex esercito federale jugoslavo.
In base alla descrizione fatta da fonti locali il materiale sarebbe «esplosivo ceramico che, implodendo, provoca un'altissima temperatura in grado di far esplodere le sostanze radioattive contenute».
I quattro uomini sono stati condotti in una caserma della polizia bosniaca a Sarajevo.
Intanto, il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, frena sulla richiesta di chiusura dell'Istituto islamico di viale Jenner, avanzata da esponenti di An e della Lega dopo gli sviluppi delle inchieste sul terrorismo.