Alla luce gli
effetti devastanti della guerra fredda, secondo un rapporto scientifico
Test nucleari:
15.000 vittime in Usa
Gli esperimenti
atomici hanno provocato tumori fra i civili
NEW YORK Nessuno li ha fasciati nella bandiera
a stelle e striscie e nessuno li ha sepolti nei cimiteri degli eroi. Eppure
non meno di 15.000 americani hanno perduto la vita a causa di una guerra
che non hanno personalmente combattuto e che era, apparentemente, ben lontana
dai confini di casa.
Questa la raccapricciante conclusione
di un rapporto preparato dal «Department of Health and Human Services»
e non ancora reso pubblico.
Secondo le anticipazioni
che sono state pubblicate ieri mattina dal quotidiano «Usa Today»,
le conseguenze della guerra fredda e della corsa al riarmo nucleare sarebbero
state assai peggiori di quanto si sospettasse.
I test nucleari all'aria aperta effettuati
dagli americani e dagli inglesi nelle isole del Pacifico e in Nevada e
quelli dei russi, dall'inizio degli anni cinquanta e fino al 1963 quando
sono stati banditi, hanno infatti inquinato l'aria, l'acqua e le provviste
alimentari della quasi totalità degli americani nati dopo il 1951.
Le particelle radioattive, che si sono
concentrate in alcuni stati come lo Iowa, la California, il Tennessee e
l'Idaho, non hanno risparmiato neppure il popoloso Midwest, il Kansas,
il Nebraska e il Missouri, il Colorado e l'Utah.
Adesso, utilizzando dei modelli computerizzati
che hanno tenuto conto sia delle morti per cancro che delle condizioni
metereologiche e dei movimenti di popolazione negli anni in cui le due
superpotenze gareggiavano per esperimentare armi sempre più potenti,
gli studiosi sono arrivati ad alcune devastanti scoperte.
Non meno di 15.000 persone, hanno calcolato,
sono morte a causa dell'esposizione esterna o all'ingestione di particelle
radioattive e ventimila si sono ammalate di tumori non fatali. Anche se,
ovviamente, i dati sono approssimativi e non è stato possibile risalire
alle cause di ogni singolo decesso, gli esperti hanno calcolato che l'esposizione
esterna ha provocato non meno di 22.000 casi sospetti, di cui la metà
fatali.
L'inalazione
o l'ingestione di alimenti probabilmente contaminati, invece, è
stata considerata responsabile di non meno di 550 casi di leucemia e 2500
casi di cancro alla tiroide.
Gianna Pontecorboli