GMD 30/04/2002
http://www.gdmland.it/QUOTIDIANO/3004/GAZZ_MATERA/MT01/A04.asp

Ieri la visita del direttore generale Tedeschi alla Trisaia
I tagli del Governo alla ricerca sono un «pericolo» per l'Enea

ROTONDELLA – Cinquanta milioni di euro in meno per la ricerca scientifica e tecnologica. Il «buco» è contenuto nella legge finanziaria. «Un drastico ridimensionamento delle risorse potrebbe essere pericoloso», è quanto sostiene il direttore generale dell'Enea, Gaetano Tedeschi, in visita al Centro ricerche della Trisaia. «Ridurre le risorse di 50 milioni di euro - commenta - significa all'atto pratico tagliare non meno di 900 stipendi, con tutte le conseguenze annesse e connesse».
In Trisaia non si può e non si deve abbassare la guardia. Ciò che ha in grembo l'impianto nucleare Itrec potrebbe devastare l'intero territorio da qui all'eternità. «Probabilmente sarebbe giusto tenere costanti i fondi - conclude Tedeschi - per garantire la piena efficienza del centro. Un centro sicuro è il primo passo per scongiurare eventuali rischi». Sulla stessa lunghezza d'onda di Tedeschi, è il sindaco di Rotondella, Mario Cucari: «Il problema nucleare c'è, ma non lo si può gestire riducendolo ad un problema della Trisaia. La regia deve essere nazionale». Cucari preme l'acceleratore per l'individuazione del sito nazionale di stoccaggio. «Come ha relazionato la commissione d'inchiesta Scalia - spiega il sindaco - le cose non volgono al peggio, almeno per il momento. Bisognerà serrare al massimo i tempi per liberare l'Italia da un pesante fardello. Le strutture che gestiscono il nucleare oggi in condizioni di sicurezza saranno altrettanto sicure fra 20 anni, se le cose dovessero andare per le lunghe?».
Ma la Trisaia non è solo Itrec. Con l'accantonamento del «sogno» nucleare e l'apertura alle nuove tecnologie, il centro Enea potrebbe divenire un grande polo di ricerca con ampie prospettive occupazionali. Gli strumenti di sviluppo ci sono e si chiamano Progetto Integrato Trisaia e Fondi Strutturali, per uno stanziamento di oltre 50 milioni di euro, ma sono in fase di stallo da troppi anni. «Se i progetti saranno sbloccati - dice Cucari - ci aspettiamo prospettive occupazionali per almeno 250 unità».
A questa riflessione c'è la risposta indiretta del direttore generale, che in un messaggio al personale e alle rappresentative sindacali, dice: «Contiamo di adottare quanto prima un piano di sblocco e stabilizzazione dei posti di lavoro».

Diego Marciante