Ivanov a Washington
prepara l’accordo per ridurre gli arsenali offensivi
Nucleare, Usa
e Russia più vicini
WASHINGTON - Stati
Uniti e Russia sono a un passo da un accordo per una riduzione «reciproca
ed equilibrata» degli arsenali nucleari strategici offensivi. Probabilmente,
il passo decisivo sarà fatto solo quando i presidenti russo Vladimir
Putin e americano George W. Bush s’incontreranno, a fine mese, a Mosca
e a San Pietroburgo, per il loro quinto vertice in meno di un anno. Ma
tutto indica che l’accordo si farà: le cifre ci sono, la volontà
politica pure. E gli stessi militari americani riconoscono che «gli
ostacoli che restano da superare sono relativamente minori». Il ministro
degli Esteri russo Igor Ivanov ha ieri discusso a lungo con il segretario
di Stato americano Colin Powell e ne ha anche parlato per quasi un’ora
con Bush alla Casa Bianca. Uscendo dall’incontro col presidente, Ivanov
s’è mostrato ottimista: c’è un’«alta probabilità»
che l’intesa nucleare si faccia. Si tratta di ridurre di due terzi circa
gli attuali arsenali nucleari offensivi, che sono sovradimensionati e che
riflettono le preoccupazioni di dissuasione della Guerra Fredda più
che le esigenze di sicurezza attuali, quando la minaccia dell’«asse
del male» (gli « Stati canaglia» che possono
o potranno presto lanciare attacchi missilistici senza preavviso) richiede
una risposta più flessibile e, soprattutto, sistemi di difesa anti-missile.
Così almeno la pensano gli Stati Uniti che, dal 13 giugno, considereranno
decaduto il Trattato Abm con la Russia e che puntano ad accelerare la sperimentazione
e l’attuazione dello scudo spaziale. Ma la Russia è finora riluttante
a seguirli su questa strada: per questo, il capitolo difensivo del nuovo
quadro di relazioni strategiche tra le due ex superpotenze rivali è
tutto da scrivere. Per ora, Powell e Ivanov sgobbano sul capitolo offensivo.
Per perfezionare l’accordo nucleare, le due parti, che hanno già
concordato il numero finale delle ogive atomiche (da 1.700 a 2.200) devono
ancora definire le modalità delle riduzioni. I russi vorrebbero
distruggere le testate in eccesso. Gli americani vorrebbero immagazzinarle,
almeno in parte, per poterle impiegare in caso d’emergenza.