IL GIORNALE DI BRESCIA 04/05/2002
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Ivanov a Washington prepara l’accordo per ridurre gli arsenali offensivi
Nucleare, Usa e Russia più vicini
 
    WASHINGTON - Stati Uniti e Russia sono a un passo da un accordo per una riduzione «reciproca ed equilibrata» degli arsenali nucleari strategici offensivi. Probabilmente, il passo decisivo sarà fatto solo quando i presidenti russo Vladimir Putin e americano George W. Bush s’incontreranno, a fine mese, a Mosca e a San Pietroburgo, per il loro quinto vertice in meno di un anno. Ma tutto indica che l’accordo si farà: le cifre ci sono, la volontà politica pure. E gli stessi militari americani riconoscono che «gli ostacoli che restano da superare sono relativamente minori». Il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov ha ieri discusso a lungo con il segretario di Stato americano Colin Powell e ne ha anche parlato per quasi un’ora con Bush alla Casa Bianca. Uscendo dall’incontro col presidente, Ivanov s’è mostrato ottimista: c’è un’«alta probabilità» che l’intesa nucleare si faccia. Si tratta di ridurre di due terzi circa gli attuali arsenali nucleari offensivi, che sono sovradimensionati e che riflettono le preoccupazioni di dissuasione della Guerra Fredda più che le esigenze di sicurezza attuali, quando la minaccia dell’«asse del male» (gli « Stati canaglia» che possono o potranno presto lanciare attacchi missilistici senza preavviso) richiede una risposta più flessibile e, soprattutto, sistemi di difesa anti-missile. Così almeno la pensano gli Stati Uniti che, dal 13 giugno, considereranno decaduto il Trattato Abm con la Russia e che puntano ad accelerare la sperimentazione e l’attuazione dello scudo spaziale. Ma la Russia è finora riluttante a seguirli su questa strada: per questo, il capitolo difensivo del nuovo quadro di relazioni strategiche tra le due ex superpotenze rivali è tutto da scrivere. Per ora, Powell e Ivanov sgobbano sul capitolo offensivo. Per perfezionare l’accordo nucleare, le due parti, che hanno già concordato il numero finale delle ogive atomiche (da 1.700 a 2.200) devono ancora definire le modalità delle riduzioni. I russi vorrebbero distruggere le testate in eccesso. Gli americani vorrebbero immagazzinarle, almeno in parte, per poterle impiegare in caso d’emergenza.