Mentre si stringe
il cerchio attorno al mullah Omar, i seguaci di Al Qaida si starebbero
ricompattando in piccoli commando
I
seguaci di Bin Laden tentano di riorganizzarsi
Forte terremoto
ha colpito una vasta area tra Afghanistan e Kashmir: per ora non si segnalano
vittime
KABUL - Il mullah Omar
è circondato e il movimento talebano sembra in via di dissoluzione.
Anche il Pakistan ha definitivamente voltato le spalle al movimento degli
«stuenti coranici» tant’è che ieri a Islamabad la polizia
pachistana ha tratto in arresto l’ex ambasciatore afghano (talebano) Abdul
Salam Zaif. Ma se i talebani sembrano alle corde, più difficile
appare la sfida finale con quel che resta di Al Qaida. Le ombre inafferrabili
di Osama bin Laden e dei suoi fedelissimi tuttora alla macchia turbano
i sonni degli americani e dei nuovi governanti afghani. Washington pensa
che la rete dello sceicco saudita si stia riorganizzando in Afghanistan
in piccoli commando: l’area più a rischio appare quella compresa
fra la regione afghana di Paktia, bombardata ieri ancora una volta dai
jet Usa dopo i raid dei giorni scorsi e a dispetto delle denunce (avallate
anche dall’Onu) di vittime civili, e quella limitrofa del Waziristan, una
delle più impervie zone tribali del Pakistan. Da parte loro i mujaheddin
hanno dato il via a una retata a largo raggio sul terreno in tutto l’Afghanistan
orientale. E anche le autorità di Islamabad cominciano a muoversi
con maggiore determinazione. Dopo aver arrestato nelle settimane scorse
più di 200 miliziani di Al Qaida fuggiti da Tora Bora e rifugiatisi
proprio nelle aree tribali pachistane, in queste ore hanno cominciato a
consegnarne alcuni agli Usa. Quindici, secondo fonti di stampa, sono stati
già trasferiti nel campo di Kandahar, dove gli americani detengono
altri 200 prigionieri: tra loro c’è l’arabo Sheikh Saleh, accreditato
del ruolo di responsabile del comando operativo della rete terroristica,
un personaggio che potrebbe essere molto utile a Cia ed Fbi in termini
di informazioni. Islamabad, inoltre, ha annunciato un ulteriore rastrellamento
nelle cosidette «aree tribali» dove, hanno riferito i prigionieri
negli interrogatori, si nasconderebero molti altri uomini di Al Qaida.
Qualcuno pensa che nelle «aree tribali» potrebbe esserci anche
Osama Bin Laden. Intanto una nuova disgrazia si è abbattuta sul
già disastrato Afghanistan e sulle povere zone confinanti. Un forte
terremoto ha colpito infatti l’Afghanistan e le vicine regioni del Pakistan
e dell’India, dove scosse di notevole intensità sono state avvertite
nel Kashmir. L’epicentro del sisma è stato individuato nel versante
settentrionale dell’Hindu Kush, la stessa zona dove nel 1998 un terremoto
provocò la morte d oltre ottomila persone. Il sisma ha colpito in
pieno le zone sconvolte dalla guerra e dalla guerriglia: l’Afghanistan
orientale e le aree tribali del Pakistan e il Kashmir che è minacciato
da una nuova guerra tra India e Pakistan. Non sono state segnalate vittime.
Abitanti di Taloqan, la capitale della provincia di Takhar, nel nord dell’Afghanistan,
hanno affermato che la scossa è stata «molto forte»
ma che non ha provocato danni.