GIORNALE DI BRESCIA 04/01/2002
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Mentre si stringe il cerchio attorno al mullah Omar, i seguaci di Al Qaida si starebbero ricompattando in piccoli commando
I seguaci di Bin Laden tentano di riorganizzarsi
Forte terremoto ha colpito una vasta area tra Afghanistan e Kashmir: per ora non si segnalano vittime
 
 
    KABUL - Il mullah Omar è circondato e il movimento talebano sembra in via di dissoluzione. Anche il Pakistan ha definitivamente voltato le spalle al movimento degli «stuenti coranici» tant’è che ieri a Islamabad la polizia pachistana ha tratto in arresto l’ex ambasciatore afghano (talebano) Abdul Salam Zaif. Ma se i talebani sembrano alle corde, più difficile appare la sfida finale con quel che resta di Al Qaida. Le ombre inafferrabili di Osama bin Laden e dei suoi fedelissimi tuttora alla macchia turbano i sonni degli americani e dei nuovi governanti afghani. Washington pensa che la rete dello sceicco saudita si stia riorganizzando in Afghanistan in piccoli commando: l’area più a rischio appare quella compresa fra la regione afghana di Paktia, bombardata ieri ancora una volta dai jet Usa dopo i raid dei giorni scorsi e a dispetto delle denunce (avallate anche dall’Onu) di vittime civili, e quella limitrofa del Waziristan, una delle più impervie zone tribali del Pakistan. Da parte loro i mujaheddin hanno dato il via a una retata a largo raggio sul terreno in tutto l’Afghanistan orientale. E anche le autorità di Islamabad cominciano a muoversi con maggiore determinazione. Dopo aver arrestato nelle settimane scorse più di 200 miliziani di Al Qaida fuggiti da Tora Bora e rifugiatisi proprio nelle aree tribali pachistane, in queste ore hanno cominciato a consegnarne alcuni agli Usa. Quindici, secondo fonti di stampa, sono stati già trasferiti nel campo di Kandahar, dove gli americani detengono altri 200 prigionieri: tra loro c’è l’arabo Sheikh Saleh, accreditato del ruolo di responsabile del comando operativo della rete terroristica, un personaggio che potrebbe essere molto utile a Cia ed Fbi in termini di informazioni. Islamabad, inoltre, ha annunciato un ulteriore rastrellamento nelle cosidette «aree tribali» dove, hanno riferito i prigionieri negli interrogatori, si nasconderebero molti altri uomini di Al Qaida. Qualcuno pensa che nelle «aree tribali» potrebbe esserci anche Osama Bin Laden. Intanto una nuova disgrazia si è abbattuta sul già disastrato Afghanistan e sulle povere zone confinanti. Un forte terremoto ha colpito infatti l’Afghanistan e le vicine regioni del Pakistan e dell’India, dove scosse di notevole intensità sono state avvertite nel Kashmir. L’epicentro del sisma è stato individuato nel versante settentrionale dell’Hindu Kush, la stessa zona dove nel 1998 un terremoto provocò la morte d oltre ottomila persone. Il sisma ha colpito in pieno le zone sconvolte dalla guerra e dalla guerriglia: l’Afghanistan orientale e le aree tribali del Pakistan e il Kashmir che è minacciato da una nuova guerra tra India e Pakistan. Non sono state segnalate vittime. Abitanti di Taloqan, la capitale della provincia di Takhar, nel nord dell’Afghanistan, hanno affermato che la scossa è stata «molto forte» ma che non ha provocato danni.