Il Giornale di Brescia 25/01/2002
 http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/01/25/41,LETTERE/T11.html

Auto elettriche: e l’energia?

      L’opinione pubblica sembra ormai convinta che il problema dell’inquinamento causato nelle città dal traffico automobilistico sia risolvibile, almeno in gran parte, con il ricorso generalizzato all’auto elettrica, e la lettera del signor Triboldi sul giornale del 19 gennaio ne è testimonianza. Ma l’alto costo e la limitata autonomia delle auto di questo tipo sono solo degli aspetti secondari rispetto all’essenza della questione, che è di tutt’altro genere. Questo: se tutte le automobili cittadine diventassero elettriche, dove andremmo a prendere l’energia elettrica per farle funzionare? È di questi giorni il rinnovato allarme dei giornali sull’eventualità di una crisi dell’energia elettrica in Italia, e non c’è da meravigliarsene se si considera che, messo al bando il nucleare, non è più possibile costruire neppure le centrali termoelettriche. È vero che non mi è ancora capitato di leggere, sotto il nome di una località, la scritta «Comune determoelettrizzato», ma è come se ci fosse perché nessun Comune è disposto ad accettare la costruzione di centrali di questo tipo. In realtà non si vogliono centrali di nessun tipo, così come non si vogliono discariche né forni per bruciare quei rifiuti che però tutti continuiamo imperterriti a produrre. L’energia, è ben noto, non si crea, ma si ottiene dalla trasformazione di altra energia. Questo avviene nelle centrali elettriche, ma anche nei motori dei molti milioni di autoveicoli che bruciano benzina, gasolio e gas sulle nostre strade. Per sostituire questi motori con motori elettrici, dovremmo prima costruire nuove centrali elettriche (già oggi importiamo energia elettrica, prodotta in Francia col nucleare!). Ci sarebbe il vantaggio di migliorare il rendimento globale della trasformazione, tenuto conto che è più facile ottimizzare la combustione in una grande centrale piuttosto che in tutti i milioni di autoveicoli circolanti, ma ciò non basterebbe a risolvere nessuno dei veri problemi che ci affliggono, e l’inquinamento delle città sarebbe solo spostato e generalizzato, seppure diluito. Il discorso vale anche per i motori a idrogeno, almeno fino a quando non si riuscirà a produrre l’idrogeno su larga scala senza utilizzare per questo la solita energia elettrica. SILVIO LOMBARDI

Rodengo Saiano