Giornale di Sicilia 18/02/2002
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Scajola, altra rivelazione su Genova
"Al Qaeda voleva uccidere Bush al G8"

ROMA. Osama bin Laden pianificava un attentato contro George Bush in occasione del vertice del G8 di Genova. A rivelarlo è stato il ministro dell'Interno Claudio Scajola, il quale in un'intervista ha affermato che la minaccia terroristica sul summit veniva direttamente da Al Qaeda.
Dopo le polemiche scatenate dalle dichiarazioni con cui ha spiegato di aver dato l'ordine di sparare su chi avesse tentato di violare la zona rossa, Scajola ha precisato il vero motivo di quell'allarme: "C'è un'inchiesta importante che stanno conducendo gli americani sul terrorismo internazionale, alla quale l'Italia ha collaborato in modo molto utile con l'arresto di fiancheggiatori. Spero che da questa inchiesta - ha spiegato - si possa effettivamente sapere com'era e di quali mezzi contava Al Qaeda nel progettare un attentato a Genova in quei giorni".
Il ministro, dunque, rivela nuovi particolari sui giorni di Genova dello scorso luglio, mentre ancora l'opposizione tiene alto il tono delle polemiche, facendo pesare la mancata istituzione di una commissione parlamentare, commissione che ieri è stata chiesta da Giuliano Giuliani, papà del giovane ucciso.
Tornado alle nuove dichirazioni, il titolare del Viminale ha ribadito che ad allertare il dispositivo di sicurezza era stata l'indicazione fornita dal presidente egiziano Hosni Mubarak che "si preparava un attentato a Bush a Genova". Secondo il ministro, dunque, non timori di generiche "infiltrazioni terroristiche" che avrebbero potuto colpire a Genova qualsiasi rappresentante di Stato, ma due nomi specifici, uno dell'agressore e l'altro dell'obiettivo: il primo riconoscibile in Al Qaeda e dunque nel suo capo Osama bin Laden, il secondo nel presidente degli Stati Uniti George W. Bush.
Il titolare del Viminale ha poi precisato la sua posizione facendo riferimento alle indagini in corso negli Stati Uniti e alla quale sta collaborando l'Italia.
Scajola ha poi risposto alle polemiche precisando di aver solo "dato indicazioni al capo della polizia affinchè fosse messa in essere ogni possibile azione prevista dalle leggi e dai regolamenti di pubblica sicurezza per garantire la sicurezza dei capi di stato, delle delegazioni e dei genovesi che erano all'interno della zona rossa". E per smorzare i toni dello scontro ha ricordato che "l'eventuale uso delle armi e legittimo ed è disciplinato dalle leggi".