Si sono rubati le pensioni dei Gladiatori, lettera a D'Alema (28 marzo)

Roma, 28 marzo 2000

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

p.c.
Al Presidente della Commissione Stragi
Senatore Giovanni Pellegrino
Al Presidente del COPACO
On. Franco Frattini

Signor Presidente,

in un sito internet: www.geocities.com/Pentagon/4031/,  ho trovato alcune notizie rispetto all'organizzazione Gladio relative soprattutto agli anni 70. L'attendibilità delle notizie è naturalmente da appurare, ma se qualcuna risponde al vero può introdurre delle modifiche rispetto a quanto ufficialmente dichiarato in Parlamento dal governo dell'epoca a proposito del fatto che i gladiatori sarebbero stati i soli 622 della lista. Ritengo doveroso pertanto un approfondimento: in particolare interessa conoscere i seguenti aspetti:

(1) se negli anni 70 vennero indetti concorsi da parte del Ministero della Difesa per entrare nel SID e di qui in Gladio. Per conoscere in particolare se presso la scuola SAS di Viterbo si è svolto uno di questi concorsi cui hanno partecipato circa 700 militari.[1]

(2) Se il personale arruolato nel SID, vincitore del concorso e poi arruolato in Gladio, veniva regolarmente pagato e se esistono gli statini paga dal maggio 1970.

(3) Se questi pagamenti venivano accantonati per due terzi per essere investiti in titoli di Stato trentennali e se esistono ancora questi fondi presso il SISMI e a quanto ammontavano gli stipendi dei gladiatori nei vari gradi (anche tenendo conto che il capo del Centro Scorpione percepiva uno stipendio di un milione al mese).

(4) Se tra i gladiatori ve ne erano di quelli che venivano imbarcati su navi mercantili con la copertura di ufficiali della Marina Mercantile.

(5) Se a dei gladiatori sono state ordinate operazioni in Algeria e inTunisia e per quali scopi tenendo conto anche di ciò che risulta nel libro (Nome in codice Ulisse) dell'Amm. Martini a pag. 141-142.

(6) Se Gladio negli anni 70 era suddivisa in tre centurie: Aquile (personale militare dell'Aereonautica e della Folgore), Lupi (personale militare dell'Esercito e della Marina), Colombe (personale civile incluse donne).

Falco Accame
Presidente ANA-VAFAF
 
 

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Risponde il Gladiatore:

...sono tutti segnati nei ruoli d'equipaggio di cui ho i numeri a timbro e firma delle capitanerie di porto in originale e data del rilascio. Esempio, per l'operazione Stefano: Partenza da Genova il (omissis) sulla Motonave (omissis) iscritta al n. (omissis) delle matricole di Genova; potenza apparato motore  cv. 7000 stazza T. 5723 Ruolo equipaggio n. 1659 serie 8a  rilasciato a napoli il 20-09-1975 - Capitano di corvetta (CEMM) (omissis) (timbro e firma della capitaneria di porto di Genova; - Rientrato in Italia il (omissis)  per fine viaggio avendo effettuato navigazione oceanica - Capitano di Fregata (omissis). -

Questo per ogni operazione effettuata!

Riguardo ai civili all'estero, qualcuno lo potrei rintracciare, ma dovrei essere autorizzato a farlo, visto che rischierebbero ritorsioni per la collaborazione che ci resero; due mi hanno autorizzato a farlo all'occorrenza, si tratta di persone che collaborarono durante l'operazione Akhbar Maghreb [Trad: Il grande Magreb] in Nord Africa; Operazione Tripoli e quelle sul Danubio, Operazione Costanza nel 1979. Ma non sarebbe certo la loro testimonianza a rendere veritiera la mia storia, c'è ben altro non trovi?

> Oppure per esempio dove avevi il conto bancario, per rintracciare uno
> storico dei versamenti degli stipendi, capisci?[2]

Purtroppo, all'epoca non sapevo quasi che fosse un conto corrente bancario, ero un ragazzo che si preoccupava poco di qusto genere di cose. Avevo lasciato l'indirizzo di mia madre e di mio padre in Via Macomer n.28 a Oristano - Sardegna; dove veniva spedito direttamente dal Tesoro un assegno mensile di £. 250.000 quale acconto sullo stipendio. Il resto, dal 1973, veniva depositato in titoli di stato trentennali, BTP al 12,50% di interesse e come da nostro consenso, custodito a cura del nostro comando. Non eravamo stupidi, avevamo comunque abbastanza dall'acconto mensile e da quello che guadagnavamo dai nostri lavori di copertura,. lavori che svolgevamo correttamente guadagnandoci davvero i nostri stipendi e, se avessimo potuto sospettatre che sarebbe andato a finire tutto così, figurati se la nostra preoccupazione sarebbe stata quella degli stipendi!!! Piuttosto sarei andato a colonizzare Marte, ma di certo non sarei rimasto in Italia ci puoi contare.

> magari le famiglie dei tuoi amici che sono stati
> eliminati [3] potrebbero essere interessate a contattare (omissis). Se del caso,
> per favore, passagli gli estremi. Magari non è ancora troppo
> tardi per ottenere giustizia.

Forse, ma, uno lo conosce meglio di me (omissis), avendomi detto lui il suo vero nome: Mario Ferraro, morto "suicida" a Roma  nel 1993; l'unico altro di cui ho nome e cognome veri è il mio compaesano Gaetano "Tanuccio" Giacomini, morto "incidentato" alle isole del Capo Verde nella primavera del 1978 (quando decidemmo di andare in America a denunciare tutto quello che ci era accaduto!)

Ha lasciato moglie e due figli, ma non conoscevo la moglie. Conosco sua nipote che mi disse che il padre non credette all'incidente e chiese la riapertura della bara, ma il magistrato non glielo concesse ...la versione ufficiale voleva che gli fosse caduto un grosso gancio di ferro in testa sfondandogli il cranio. Ma già era scampato nel 1994 in Algeria allo sgozzamento di tutto l'equipaggi del mercantile dove era imbarcato. Fortunosamente era rientrato a casa per pasqua pochi giorni, e questo gli salvò la vita. Ora scovolgere di nuovo la famiglia raccontandogli questa storia è penoso e forse inutile. La nipote è informata della vera identità dello zio Tano. Se sarà utile ai diritti dei congiunti, la informerò non dubitare. Di altri che potrei dire? Seppi veri nomi di alcuni di coloro che conobbi sotto mentite spoglie negli anni '70 solo per aver visto loro fotoin occasione della loro morte o come dico nel sito per il caso Donatella di Rosa, l'avrai sentito, durante il quale riconobbi in Gianni Nardi un Parà che viaggiò con me verso la Cocincina nel febbraio 1975, l'altro era tale Gasparri Franco, Parà anche lui, che come copertura lavorava nel mondo dello spettacolo a Roma, l'avevo conosciuto a Roma nel 1971, anche in quell'occasione erano assieme al Pincio. C'erano delle mostre di motociclette e Gasparri era un fanatico delle moto da corsa. Poveraccio questo capitano La Bruna, pensa che non sapevo che era dei carabinieri, l'avevo sempre visto in borghese. Anche mio padre era un carabiniere, crabiniere a cavallo esattamente, fece la guerra d'etiopia e poi passò nella PAI, la polizia dell'Africa Italiana. Anche in questo ho scritto la verità ...noi siamo una famiglia di militari di carriera da bisnnonni a zii, fin dalla costituzione del regno d'Italia. I nonni in Marina come me, il mio nonno si chiamava Antonino (come me) e fu con i MAS dell'ispettore Millo sui Dardanelli per la guerra Italo-Turca ; Non sai nemmeno cos'è vero? Pensa, per me la storia d'Italia è una storia di famiglia! Magari hai pensato che sono uno svitato io per aver fatto quello che hai letto su The Real... Ci crederesti che il mio nonnino, arruolatosi nella Regia marina quattordicenne sui Dardanelli si lanciava coi barchini; cos'erano? erano dei barchini in legno sui quali si imbottiva la prua di esplosivo e che poi venivano lanciati a tutta velocità contro le navi nemiche, incrociatori, corazzate e tutto quel che capitava a tiro. Se si era bravi a saltare fuoribordo prima dell'impatto si poteva riprovarci, altrimenti ...booum! Se la cavò e fece a temo a partecipare anche all'occupazione della Dalmazia sempre insieme a Millo, nel frattempo promosso Ammiraglio. Riusci a farsi anche una casa in Dalmazia, a Zara, ma la perse a fine guerra con l'occupazione Titina. E' morto nel 50 in Sardegna ...tutto ciò che ebbe in cambio dall'Italia è sepoltura nel cimitero della marina a Cagliari; Stesso discorso per mio zio Attilio, nei sommergibili tascabili, cercò di raggiungere l'India durante la guerra per far saltare navigli Inglese nei porti di quel continente. Avevano appuntamento con una nave tedesca in pieno oceano indiano per i rifornimenti, ma non ci arrivò mai, pare che fu affondata dagli Inglesi e andarono alla deriva senza nemmeno acqua ...un impresa folle, non poteva riuscire.. Ma era il tempo in cui la Marina Italiana riusciva a forzare i porti Inglesi a bordo dei maiali e faceva saltare le navi di sua Maestà dentro ai suoi stessi porti, come ad Alexandria ...altri tempi! Lo zio fu fatto prigioniero e finì in India, ma in un campo di prigionia. Tornò minato nel fisico come mio padre e morì ancora giovane a Roma nel 1970.

Oggi anche questi racconti sembrano falsi vero? eppure sono storia d'Italia, cose che gli Italiani facevano davvero, perchè ci credevano nell'Italia ...poveri Illusi! L'Italia, in realtà, è quella che mi ha perseguitato indegnamente, anche ci ha perseguitato. Perchè devi sapere che le denunce che ho fatto alla Commissione Europea ma anche al capo dello stato, all'epoca del 1993 Cossiga e Scalfaro, erano firmate anche da mio padre Augusto. Ma non te la racconto, troppo lunga.
 
 

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Note:

1) Viterbo 14 Maggio 22 Dicembre 1970 - 14° Corso.

Sia sentimento di tutti che la bandiera rappresenta l'Italia, la Patria, la Libertà, l'Indipendenza, la Giustizia, la Dignità, l'Onore;

Non si macchia,
Non si abbandona
e che piuttosto si muore.
E questo devono imprimersi nell'animo i giovani e farsene una seconda natura.
 
        Massimo D'Azeglio
(omissis) Questo è l'elenco del plotone con il quale frequentai il corso a Viterbo, il secondo Battaglione era composto da 449 Allievi e tutti, circa tre mesi d'addestramento dopo l'arruolamento, furono selezionati sul percorso di guerra, alle prove di tiro con la mitragliatrice MG 42 (dove ebbi anche un premio in denaro, simbolico, poche lire, ma ad un ragazzo di sedici anni faceva piacere) e, poi, nell'aula magna della scuola ci furono dati dei questionari da compilare ...domande alle quali rispondere, ma non ricordo di che genere. I moduli furono distribuiti e ritirati da Ufficiali del SID, in Borghese; Tutti sapevamo che erano ufficiali del SID e tutti sapevamo che stavano selezionando personale da addestare per arruolarli nei nuovi servizi segreti "...radio scuola A.S."

Ricordo che uno di quegli uomini in Borghese lo riconobbi, molti anni dopo, nella persona che divenne tristemente famoso per le inchieste ed i processi ai cosiddetti "servizi deviati"  con il nome del Capitano La Bruna.

L'elenco sarebbe lungo da copiare, ma c'era anche un I° Battaglione ed anche loro parteciparono alla selezione, come tutti. Bisognerebbe accertarsi che l'eventuale inchiesta venga affidata a "non amici degli amici" del Sig. Gironda, e che costoro vadano a chiedere a quanti, a quel tempo, parteciparono a quel Corso ed a quella selezione, ...altrimenti, difficilmente arriverà a saperne qualcosa di più di quanto sa adesso.

Il Sig. (omissis) si conosceva con un altro signore in Borghese con il quale conversavano mentre che firmavo alcuni documenti e, poi, seppi che si trattava  del gran capo, il Generale Vito Miceli che selezionava personalmente i giovani volontari da arruolare. Firmai così l'arruolamento nel Servizio Informazioni Difesa.

Da quel momento non feci altro che eseguire gli ordini e procedere con l'addestramento parallelo a quello delle scuole dove venivo inviato. Di li a pochi mesi fuiprosciolto dalla ferma volontaria nell'esercito e fui arruolato volontario in Marina, presso il corso CEMM della Maddalena in Sardegna. Dovevo, tra l'altro, imparare a fare il macchinista Navale e riparare motori marini, tornire, saldare, limare e fare pezzi meccanici con attrezzi di fortuna ...non sapevo perchè, ancora non sapevo che avrei dovuto svolgere l'attività di copertura di macchinista e fuochista presso la Marina Mercantile. Questo ci avrebbe permesso di spostarci liberamente, anche in paesi non riconosciuti dal governo Italiano, o con le frontiere chiuse, senza destare sospetti. Ma lo avrei scoperto molto tempo dopo.

Questi passaggi di arma, arruolamenti e proscioglimenti dalla ferma volontaria prima della scadenza del contratto sono vietati, ma erano resi leciti e possibili dal fatto che, in realtà, ero arruolato nel SID. Come giustificare se no che quel volontario del 14 Corso dell'Esercito, Maggio 1970, un anno dopo completava il corso del CEMM come volontario di Marina a la Maddalena in Sardegna e, un anno dopo, 1972-73 era imbarcato su un caccia lancia missili "L'Aviere" che abbatteva aerei  bersaglio lanciati dalla base di capo Teulada  con missili sperimentali della Otomelara di La Spezia?

Mentre si impratichiva con i lavori di sala macchine prima di essere congedato come un militare di leva del I° contingente 1952. Mentre in realtà, il 14 Dicembre 1973, io che ero della classe I° '54, non sarei nemmeno partito per fare il militare in quanto compii vent'anni il 10 febbraio 1954 ...due mesi dopo essere stato congedato per "fine ferma" recita il mio foglio di congedo che, però, sapevo falso, era per garantirci una copertura che ci proteggesse nell'anonimato che ci aspettava tutti!

In realtà, dopo il natale '73, passammo tutti alla carriera Ufficiali, come parte dei benefici che ci venivano da quel contratto e dalle condizioni durissime che avevamo ed ancora dovevamo affrontare.

La Scuola militare di Viterbo dove si tenne un concorso nel 1970 per entrare nel SID e da li passare in Gladio e poi nella base di Capo Marrargiu dove si addestravano i Gladiatori, cosa risaputa in Sardegna e non mi spiego come mai i 622 del sig. Gironda, invece, lo ignorassero! ...Non ci addestravano alla "...guerra psicologica!"

...chissà com'è? fara male quando si cade?  ah ah ah! Se lo capisci, poi, mi dovresti spiegare come mai, su America Oggi a New York, una sciocchezza detta dal Giudice Davigo di Milano a carico dell'On. Berlusconi  ha suscitato un casino micidiale, per settimane non si parlava d'altro su giornali e TG; sullo stesso giornale viene pubblicato l'articolo di nove pagine, con servizio fotografico, ed in Italia nessuno ne sa niente.

Silenzio assoluto, tanto che i giornalisti Americani dissero: solo in Italia possono succedere cose così. La stessa cosa dissero quando il Senatore Pellegrino disse in televisione, a Telecamere, che era vero quel che scrissi sull'affare Maltese riguardo ai dissidenti Libici che rifugiammo in Italia e che, dopo che il SID divenne SISDE furono letteralmente venduti a Gheddafi che li fece ammazzare tutti erano i primi del 1980, poco prima di Ustica e Bologna. Eppure, nessun giornale diede risalto ad una notizia che in USA lasciò tutti di sasso.

Ah!, guarda che se qualcuno volesse davvero fare un inchiesta seria, è provato e provabile che ero esattamente là, dove hai letto nel sito, nei momenti descritti, durante quegli avvenimenti internazionali noti così come li ho descritti, compresa la cattura sul RIF durante la guerra del pane Maghrebina ...esattamente come l'ho descritta. Solo che, l'esperienze di cui sopra, mi hanno dato ampie prove che, in Italia, le inchieste, scoprono quel che gli pare e piace. Altrimenti non ci sarebbero tutti questi " misteri" da così tanti decenni, ti pare?

"""Questo vecchio amico è esistito davvero, ed era davvero ciò che dico, anche per quanto riguarda la sua copertura con la galleria d'arte in via margutta ...basta voler verificare. E' un brano del mio sito che ti sottopongo per farti capire che ogni più piccolo scritto in breve riassunto su The Real... è verificabile e riscontrabile. A mentire su tutto questo, non sono io!"""

         ...E avete mai letto su di Noi, a parte le "minchiate", la vera storia della nostra "vecchia guardia di Gladio"?. Alcuni dei reduci superstiti dell'ARMIR, abbandonati dalla solita Patria ingrata, sulle steppe ghiacciate del Don, decimati dalla cavalleria Cosacca, traditi dai Tedeschi che ripiegavano a Stalingrado senza concordare una ritirata comune e lasciandoli soli di fronte alle Divisioni di Stalin!, sbandati dopo l'otto Settembre '43, furono arruolati dall'O.S.S. (l'OSS era il Servizio Segreto Americano durante la II° Guerra mondiale, precedente la CIA) per combattere dietro le linee Tedesche (...Stay-Behind), oltre la linea Gotica, con il nome di "Divisione Osoppo". Furono loro a studiare la struttura delle Centurie e delle Decurie così come le conobbi io: sconosciuti gli uni agli altri e suddivisi sul territorio nemico, solo il numero uno (stando al riparo, nella Roma liberata) era in grado di contattare tutti via radio.

Attraverso tale criterio organizzativo nessuno dei Gladiatori, fatto prigioniero, poteva tradire ...nemmeno sotto tortura, dal momento che non conosceva nessuno se non per il numero!. Fu G.37, (uno della vecchia guardia "Osoppo") nel 1974, a Roma, a presentarmi una sera Charles Bernard Moses. Era stato membro del Governo Militare provvisorio di Roma durante l'occupazione Alleata e Ufficiale di collegamento dell'OSS con i Gladiatori, oltre la cortina dell'epoca ...quella "Gotica". Dopo la guerra aprì una Galleria d'Arte, credo in Via Margutta, e continuò ad essere il Nostro Ufficiale di collegamento. Con G.37 ricordavano, seduti davanti al caminetto e con una bottiglia di Scotch whisky, quelle operazioni e quelle post-belliche, compiute negli anni cinquanta, durante la Guerra Fredda, oltre la Cortina di ferro, in Polonia ed Ungheria e nel '68 a Praga in Cecoslovacchia. Dopo un paio di Scotch finivano per sembrare due vecchie comari!

Diventammo molto amici con Charly: la sua casa in Via San Teodoro n.28 era accogliente e sempre aperta per me. Charly era un bravo cuoco ed io ricambiavo invitandolo al Ristorante. Sceglieva Lui dove e sceglieva sempre una trattoria in Via Margutta. Quando rientravo dalle operazioni passavo sempre da Lui a fare un bagno caldo e due chiacchere con un amico ... fino a che non lo trovai più! forse morto anche Lui, di vecchiaia però, ...ma questa è un altra storia!

2) Molti stipendi dei Gladiatori venivano pagati sui conti della BNL, Banca Nazionale del Lavoro.

3) Quando venne fuori lo scandalo Gladio, non si trovò di meglio che eliminare le prove, cioè gli stessi Gladiatori. Da allora fu tutta una serie di lupare bianche di Stato, di cui i cittadini non vennero mai a conoscenza. Questo pone un inquietante interrogativo in merito ai diritti di autore sulla lupara bianca. Se lo Stato non è in grado (ma forse sì) di dimostrare che l'ha usata per primo, in base alle nuove leggi internazionali sul copyright, deve compensare gli inventori originali.