Da questo articolo si vede che o il sig. Semino non sa di cosa stiamo parlando oppure è interesse di questa società quello di non far sapere che  il portale non rileva le radiazioni alfa ma solamente le gamma e le beta.
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IL PICCOLO 05/12/2001 pagina 18

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Ferriera
Ambientalisti:Pericolo Nucleare
L'azienda:Ma non Esiste Proprio

Irrompe sulla scena triesti na una nuova sigla l'Oea, Osservatorio etico ambientale, che lancia un allarme sul rischio radioativo.

E lo fa con un appello al sindaco Dipiazza, chiamando in causa la Ferriera di Servola. L'Oea, nel documento inviato al primo cittadino, ipotizza 1'utilizzo di materiale ferroso contaminato e lo invita ad attivarsi sulla questione, sulla scia dell'interesse dimostrato dalla sua amministrazione,  spiega l'atto depositato in novembre in Comune  per il caso Ferriera.

Sui problemi dell'impianto di Servola  replica Dipiazza ci siamo attivati e manteniamo la massima attenzione.
Prenderemo in considerazione anche quanto segnala l'Oea. L'Osservatorio, in particolare, pone l'accento sul pericolo che scorie nucleari provenienti dall'Est possano giungere in Occidente sia sotto forma di materiale ferroso destinato alle industrie, sia, deliberatamente, per fini destabilizzanti. E a supporto delle due ipotesi l'Oea cita sia una casistica di incidenti (all'Alfa Acciai di Brescia nel '97), sia la scomparsa dalla Russia di un numero rilevante di valiggette nucleari.

Ma se da un lato il possibile ingresso irregolare in Italia di rottami ferrosi è all'ordine del giorno (due giorni fa il sequestro di due vagoni alle acciaierie friulane Bertoli-Safau), ciò e peraltro dovuto a una difficile interpretazione legislativa sulla classificazione di tale genere di rifiuti. Nulla dunque a che vedere con rischi di radioattività. E neppure alla Ferriera sussiste una benchè minima eventualità di questo tipo, secondo la Lucchini.

Situazioni del genere non si sono mai verificate nei nostri impianti - afferma il responsabile delle relazioni esterne Francesco Semino , nè possono accadere: qualsiasi quantità di materiale entri nello stabilimento attraversa un portale tarato per rilevare anche minime tracce di radioattività.(*) Sarebbe invece molto piu utile che portali del genere fossero posti sui valichi di confine: all'Est hanno preso infatti 1'abitudine a fondere il materiale e poi a venderlo come  finito a varie industrie italiane, senza quindi alcun controllo su possibili rischi. Affermazioni, queste, supportate del resto anche dalle verifiche effettuate dall'Arpa (Agenzia regionale per 1'ambiente), che conferma gli esiti negativi dei controlli e 1'effettiva validità quali presidi, dei portali.

Giargio Coslovich