IL TEMPO 12/12/2001
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L’11 settembre ha evidenziato gravi carenze nel sistema di difesa e nella catena di comando L’Apocalisse turba i sonni degli americani
 
Non esistono piani di emergenza in caso di attacco a sorpresa contro la Casa Bianca
 
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WASHINGTO - Lo «Scenario Apocalisse» tormenta la Casa Bianca. La strage dell'11 settembre ha rivelato che un devastante attacco terroristico (nucleare, biologico o chimico) contro Washington lascerebbe l'America nel caos. Non esistono infatti piani di emergenza contro un attacco a sorpresa in grado di decapitare Casa Bianca, governo e Congresso.
I piani esistenti, messi a punto durante la Guerra Fredda, erano basati sulla possibilità di un attacco nucleare contro gli Stati Uniti. Una minaccia che, anche nello scenario peggiore, avrebbe dato alle autorità americane almeno 30 minuti per correre ai ripari.
Ma i bunker creati a distanza di sicurezza da Washington per ospitare i membri dell'esecutivo, del parlamento e della Corte Suprema nell'eventualità di un attacco nucleare sarebbero del tutto inefficaci contro un piano terroristico per far esplodere nella capitale, senza un secondo di preavviso, un'arma per la distruzione di massa.
Uno scenario reso ancora più attuale da dichiarazioni dei familiari di Osama Bin Laden, secondo cui la morte del capo di Al Qaeda sarebbe il segnale per una nuova serie di attentati a Washington e altrove da parte delle 'cellule segretè del gruppo terroristico.
Uno dei «talloni d'Achille» dei piani d'emergenza esistenti è che la linea di successione alla presidenza, nel caso di un attentato o di una strage, comprende solo membri della Casa Bianca (come il vicepresidente), del Congresso (come lo speaker della Camera e il presidente pro-tempore del Senato), del governo. Tutta gente che vive a Washington e che potrebbe essere eliminata in un colpo solo nel caso di una devastante azione dei terroristi.
«Succede spesso che tutte le persone della lista di successione di trovino contemporaneamente nella capitale - ha osservato il politologo Norman Ornstein - viviamo purtroppo in un momento in cui è concepibile l'eliminazione in un colpo solo di tutte queste persone».

Una soluzione per evitare il caos istituzionale potrebbe essere quella di modificare la lista di successione includendo anche i governatori, che riceverebbero anche il potere di nominare con procedura rapida nuovi membri del Congresso nel caso di una strage. Poichè i governatori non vivono a Washington, sarebbe così scongiurata la possibilità di vedere annientati in una sola botta tutti i possibili sostituti del presidente.

La proposta è stata fatta dal deputato democratico Brian Baird ed ha innescato immediatamente un dibattito nel mondo politico americano. Per attuare la politica è comunque necessario modificare la Costituzione: i Padri Fondatori non avevano previsto la possibilità di armi per la distruzione di massa.
Per evitare lo «Scenario Apocalisse», la Casa Bianca segue da tempo misure precauzionali, come quella di evitare che tutti i componenti della lista di successione si trovino nello stesso posto. In occasione del discorso sullo Stato dell'Unione almeno un ministro del governo viene tenuto altrove.

Dopo l'11 settembre la Casa Bianca ha adottato misure di sicurezza ancora più clamorose come testimonia la «sparizione» del vicepresidente Dick Cheney, che trascorre gran parte delle giornate in un bunker super-attrezzato a distanza di «minaccia atomica» da Washington, e che evita di comparire insieme al presidente Bush a qualsiasi cerimonia (con rare eccezioni).
Ma il pericolo rimane. Una soluzione «a prova di errore» per fronteggiare lo «Scenario Apocalisse» è ancora da trovare.