IL Tempo - Domenica 16 Dicembre 2001
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PRISTINA - Tre arabi sono stati arrestati in Kosovo dalla ...
 
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PRISTINA - Tre arabi sono stati arrestati in Kosovo dalla Kfor perchè fortemente sospettati di essere coinvolti nella progettazione di attentati in Europa e negli Stati Uniti. Lo ha riferito Daz Slaven, il portavoce della forza multinazionale di pace in Kosovo precisando che l'arresto è stato il risultato di un'operazione congiunta della Kfor con la polizia Onu, compiuta negli uffici di Pristina e Djakovica, della Global Relief Foundation (Grf), un'organizzazione non governativa islamica con base a Chigaco ed una filiale a Bruxelles. Sono stati confiscati anche molti documento dell'Ong. Sono due cittadini iraniani e un pakistano, sospettati di essere vicini ad Al Qaeda, i tre presunti estremisti islamici arrestati a Gjakova, nel sud est del Kosovo, da un reparto della Kfor con soldati italiani, tra cui il direttore dell'ufficio locale, Ahmet Said a capo dell'ufficio locale dell'Ong. L'operazione, ha riferito il portavoce, è iniziata dopo che la Kfor ha ricevuto informazioni credibili secondo le quali persone che lavoravano con l'Ong «potevano essere direttamente coinvolte in attività di terrorismo internazionale». La Global Relief Foundation è una Ong americana, con base a Chicago, Illinois, ed ha una filiale a Bruxelles ed opera in Kosovo dal 1999. Il raid delle forze della Kfor a Pristina è avvenuto in contemporanea a quello degli agenti dell'Fbi negli uffici centrali della Global e di un'altra Ong islamica sempre di Chicago, la Benevolence International foundation. Le due organizzazioni, che insieme hanno raccolto lo scorso anno 8,5 milioni di dollari in donazioni, erano sotto sorveglianza speciale da mesi ma le autorità americane hanno deciso di affrettare la decisione di congelare i beni nel timore che documenti chiave fossero distrutti. L'operazione è stata condotta in una moschea dalla Forza di pace Nato in collaborazione con l'Fbi e i carabinieri italiani. La moschea Hadumi, che si trova dove hanno sede organizzazioni non governative islamiche, è stata circondata da quattro blindati, camion e fuoristrada dei carabinieri, della Gendermerie francese e della Kfor italiana e spagnola, che ha usato anche un elicottero.
C'erano anche alcuni poster di Osama Bin Laden, manuali in arabo e un tesserino Kfor nell'ingente quantitativo di materiale trovato dai militari italiani nella sede di un'organizzazione non governativa a Djakovar, in Kosovo. I soldati della brigata multinazionale West, posta sotto il comando del generale Giovanni De Federico, hanno consegnato tre persone di origine mediorientale al personale di polizia militare della missione Onu Unmik in Kosovo, che ha proceduto al fermo. L'operazione, «frutto di un lavoro di intelligence a monte», ha visto coinvolti 450 militari italiani della brigata Taurinense. Oltre ai manuali, in corso di decifrazione, sono stati sequestrati nella sede della Ong «Global Relief Foundation» documenti di identità, cd-rom, floppy disk e diecimila dollari in contanti. «L'intervento ha detto il colonnello Gianfranco Scalas, portavoce del contingente italiano in Kosovo - si inquadra nel dispositivo di controllo messo in atto dopo l'11 settembre per la prevenzione di possibili attacchi contro obiettivi Usa ed occidentali in Europa. Le attività di searching messe in atto dai militari mirano a prevenire possibili attentati e a stroncare traffici illeciti in transito nell'area».
Anche negli Stati Uniti sono stati presi di mira due tra i più importanti enti di beneficienza musulmani degli Stati Uniti: la Global Relief Foundation di Bridgeview e la Benevolence International Foundation di Palos Hills, entrambi nei sobborghi di Chicago.I sospetti dell'Fbi sono concentrati sul fondatore dell'Ong, Hazem Ragab, ex membro delle moschea del Texas al centro dell'inchiesta dell'Fbi ora migrato in Giordania. Dall'inizio della loro guerra finanziaria al terrorismo, gli Stati Uniti hanno congelato 66 milioni di dollari appartenenti a 153 gruppi ed individui ritenuti fiancheggiatori di al Qaeda.