La Nuova Venezia 21/01/2002
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Un anno fa la prova generale per eliminare Osama
Powell: «Non sappiamo dove si trovi Bin Laden»

WASHINGTON. Il segretario di Stato americano Colin Powell ha dichiarato ieri di non avere alcuna conferma della morte di Osama Bin Laden. Powell, intervistato a Tokyo dalla tv americana Fox, ha definito «illazioni» quelle fatte di recente dal presidente pachistano Pervez Musharraf secondo cui Osama «da tempo in dialisi sarebbe morto per problemi renali».
«La verità è che non sappiamo dove si trovi Osama Bin Laden in questo momento - ha detto Powell - useremo tutte le risorse a nostra disposizione per rintracciarlo e assicurarlo alla giustizia». Powell ha aggiunto che la caccia continuerà fino a quando sarà necessario: «Un giorno, un mese o dieci anni. Se è ancora vivo, lo troveremo. Se è morto, giustizia è stata fatta».
Il ministro della Difesa Donald Rumsfeld ha detto che lo sceicco potrebbe essere fuggito in diversi paesi: «Ha trascorso diverso tempo in Sudan e Somalia. Ha alleati in Cecenia e Kashmir. E' originario dell'Arabia Saudita di una località vicina allo Yemen. Le possibilità sono molte». Ha rivelato che durante la caccia a Bin Laden in Afghanistan alcuni gruppi locali si sono rifiutati di assistere gli americani.
Washington Post rivela intanto che a giugno la Cia effettuò la prova generale per l'uccisione di Bin Laden costruendo nel deserto del Nevada una replica della villa usata più volte dal capo di Al Qaida alla periferia di Kandahar. La prova si era conclusa con un successo. Un Predator armato con un missile aveva sorvolato la riproduzione della villa lanciando il razzo da circa tremila metri di altezza e da una distanza di poco più di seimila metri. Il missile aveva centrato la villa con una forza distruttiva in grado di uccidere tutte le persone presenti nell'abitazione, in qualsiasi stanza si trovassero. Gli americani erano in grado di sferrare il micidiale attacco con pochi minuti di preavviso, una volta segnalata la presenza del terrorista nel rifugio. Ma allora la determinazione dell'amministrazione Bush nel liberarsi del capo di Al Qaida non era costante anche se in privato Bush e i suoi criticavano l'incertezza della politica contro il terrorismo ereditata da Clinton.