Libertà 01/03/2002
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«Il deposito di scorie non deve essere autorizzato»
Approvato in Consiglio a Monticelli un documento di solidarietà al sindaco di Caorso

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  Monticelli - Il Consiglio comunale di Monticelli, nei giorni scorsi, ha approvato all'unanimità una serie di provvedimenti. Si è trattato, nell'ordine, dell'individuazione delle zone non metanizzate del territorio comunale (i residenti in queste zone, non potendo servirsi di gas metano, hanno diritto a riduzioni di prezzo per l'uso dei combustibili alternativi, come il gasolio); della proroga - valida fino al 30 aprile - per il pagamento della Cosap (il tributo comunale sulla pubblicità); e di una riduzione dell'Ici per enti privati che svolgano funzioni assistenziali, didattiche, culturali e ricreative (sono attualmente compresi nella lista la casa protetta per anziani e l'asilo parrocchiale): pagheranno il 2,5 per mille, contro il 4,7 per mille delle prime abitazioni e il 5,4 per mille applicato agli altri immobili. E' stato approvato anche, ma con un'astensione, un documento di solidarietà al Comune di Caorso, il cui sindaco Daniele Nastrucci intende rifiutarsi - finché non sarà stato realizzato il sito nazionale di smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi - di rilasciare alla società Sogin la concessione edilizia per la costruzione di un deposito destinato a ospitare le barre di combustibile irraggiato ad alta radioattività della centrale nucleare in corso di smantellamento a Zerbio. Si è trattato, da parte del Consiglio, della risposta a un appello lanciato da Nastrucci a tutti i Comuni che sorgono entro 15 chilometri da Caorso, e che ha già riscosso atti di sostegno di diversi Consigli comunali del Piacentino, del Cremonese e del Lodigiano. Ad astenersi, a Monticelli, è stato il consigliere di minoranza Enrico Giarola, che ha affermato: «Non mi risulta che questi depositi costituiscano un pericolo per la salute pubblica. E poi i cittadini di Caorso dovevano prevedere questo genere di problemi trent'anni fa, quando hanno accettato la costruzione della centrale».
Oliviero Marchesi