IL MANIFESTO 10/04/2002
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Kyoto nucleare

Fonti vicine al ministero dell'ambiente hanno tentato di smorzare le proteste degli ambientalisti con una nota che però non smentisce il voto filonucleare di ieri alla camera, dove la maggioranza ha approvato un suo emendamento al disegno di legge di ratifica del protocollo di Kyoto che accredita il nucleare come «energia pulita». L'emendamento prevede infatti che «ai fini della riduzione delle emissioni di gas serra venga calcolata anche la partecipazione di imprese italiane alla costruzione di impianti di produzione di energia nei Paesi dell'Est europeo, compresa l'energia nucleare». Un modo per «far rientrare il nucleare, bandito in Italia da un referendum, dalla finestra?» si chiedono i deputati diessini Vigni e Calzolaio: che ne pensa - aggiungono - il ministro Matteoli, che a più riprese aveva ribadito il suo no al nucleare? «Un gesto importante come la ratifica del protocollo di Kyoto è stato ridotto a un'operazione di facciata», accusa il presidente di Legambiente Realacci. «non bastava - aggiunge - stanziare una cifra ridicola per l'applicazione del protocollo, non era sufficiente remare contro la riduzione dei gas serra favorendo il trasporto su gomma. Adesso le industrie italiane potranno guadagnarsi e rivendersi dei bonus di emissioni realizzando impianti nucleari all'estero».