Giallo
sull'atomica israeliana
Processo
negli Usa allo scienziato che ha fornito 810 detonatori nucleari
MI.
GIO. - GERUSALEMME
Tutti, a Washington e nelle capitali europee,
sanno che esiste, ma ufficialmente non se ne parla. E' il potenziale bellico
nucleare "non convenzionale" d'Israele, reso noto al mondo - ma ignorato
- dalle rivelazioni fatte al Sunday Times dal tecnico della centrale atomica
di Dimona (Neghev), Mordechai Vanunu, in carcere
in Israele dal 1986. Se ne parla di nuovo in questi giorni proprio negli
Stati Uniti. Si è aperto infatti lunedì presso
la Corte federale di Los Angeles il processo contro lo scienziato americano
Richard Kelly Smith accusato di aver fatto arrivare in Israele componenti
essenziali per la produzione di bombe atomiche. Ne ha dato notizia ieri
il quotidiano Haaretz. Smith, 72 anni, era ricercato da 16 anni dall'Fbi
per aver venduto al ministro della difesa d'Israele 810 "interruttori elettronici"
usati come detonatori per le armi nucleari e gli Stati Uniti sospettano
che siano serviti al programma atomico bellico.
Lo scienziato, segnalato negli anni passati
in Israele e Gran Bretagna, è stato arrestato in Spagna ed estradato
lo scorso fine settimana negli Usa. Quando, nel 1985, la vendita illegale
venne scoperta, Israele negò tutto: gli "interruttori" servivano
all'industria farmaceutica nazionale (ma furono comprati dal ministero
della difesa). In seguito ammise tutto e si dichiarò disposto a
restituire parte degli 810 "interrutori". Smith, un ingegnere aeronautico,
ha avuto una brillante carriera. Ha lavorato per 17 anni per una nota industria
militare statunitense, è stato consulente per la Nato e le forze
aeree statunitensi; ha partecipato alla progettazione del bombardiere B-1
e di alcune astronavi. Sin dal 1973, a capo dell'industria di componenti
elettronici "Milco", ha avuto stretti rapporti con Israele. Per Haaretz
l'Fbi sospetta che la "Milco" sia stata creata negli Usa dal governo israeliano
per procurarsi i detonatori nucleari. La "Milco" ha venduto questi sofisticati
componenti elettronici anche a Taiwan, non autorizzato a comprarli perché,
come Israele, non ha firmato il trattato di non-proliferazione nucleare.
Le indagini sulle attività di Smith hanno portato l'Fbi a fare la
conoscenza di un uomo d'affari di Tel Aviv, Arnon Milchan, che, per Haaretz,
era il "collegamento" tra "Milco" e ministero della difesa isreliano. Milchan,
che non è tra gli imputati a Los Angeles, dopo aver lavorato nell'industria
chimica di famiglia (legata a doppio filo con il ministro della difesa),
a metà anni Ottanta si è trasferito a Hollywood diventando
produttore cinematografico di successo.