IL MATTINO DI PADOVA 04/05/2002
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I cittadini chiedono più informazione ambientalista
Ma per un italiano su tre l'«ecosistema» è un «apparecchio acustico»

Ufficio Stampa Cna Milano

L'ecosistema? Un apparecchio acustico. La raccolta differenziata? Una classificazione per gli appassionati di collezionismo. Sono alcuni degli errori nella terminologia ecologica più diffusi tra gli italiani, secondo una ricerca promossa dal Cna (Consorzio nazionale per il riciclo degli imballaggi in acciaio) su 1.000 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Lo studio si propone di analizzare la diffusione della «cultura ecologica» e in particolare in merito alla raccolta differenziata del nostro paese. Dal test emerge che solo il 56% degli italiani sa cos'è la «raccolta differenziata», che per il 33% è invece un sistema di lavorazione del settore agricolo e per l'11% un sistema di classificazione per gli appassionati del collezionismo.
Sull'ecosistema i connazionali non hanno le idee chiare. Solo il 48% sa che l'ecosistema è una struttura formata dall'unione di una parte organica e una parte inorganica, come l'acqua di uno stagno, per il 28% invece è un nuovo e rinfrescante sistema di condizionamento dell'aria, mentre, per il 24% è uno speciale ed utile apparecchio acustico. Le polveri sottili anche dette Pm10, una tra le principali cause dei blocchi del traffico e delle domeniche a piedi della passata stagione, che per un 23% del campione derivano dalla combustione di combustibili fossili, sono invece per il 41% un fantomatico ritrovato dell'industria bellica, pericolosa eredità dell'uranio impoverit. Ingenuità anche per il «killer» benzene del quale per altro si è parlato molto: solo il 24% sa che è un composto chimico altamente inquinante mentre per il 63% è un carburante di nuova generazione, atteso come una evoluzione della benzina.
Il 29% degli intervistati considera la biodegradabilità come lo stato di degrado in cui versano la maggior parte di parchi e giardini e solo il 42% la definisce, giustamente, una naturale reintegrazione di un materiale nel normale ciclo biologico.
Cosa dire invece del riciclaggio dei rifiuti che, sempre secondo lo studio del Cna, sarebbe per il 35% degli intervistati, un irregolare sistema di smaltimento dei rifiuti volto alla evasione della relativa tassa mentre solo per il 47% si tratta giustamente del processo di recupero dei rifiuti che permette il riutilizzo di alcuni materiali presenti.
Ma il massimo della disinformazione lo si raggiunge probabilmente con lo sfortunato termine «biota», che dal 41% degli intervistati è confuso con beota, mentre solo il 25% lo riconosce come termine indicante la vita animale e vegetale caratterizzante una regione.
Il compostaggio, invece, è considerato un sistema di immagazzinamento di container utilizzato negli interporti dal 31% degli intervenuti, e se pure il 42% sa che si tratta di una biotecnologia per il trattamento di rifiuti organici basato su processi ossidativi, ancora un 27% lo considera un metodo educativo che prevede una postura ordinata e corretta.
I tanto citati metalli pesanti, invece, per il 55% sono meri materiali da costruzione e solo per il 37% sono le quantità di piombo e di mercurio presenti nell'aria. Per il 42% l'effetto serra, uno dei più gravi problemi del nuovo millennio, è un metodo di coltivazione che consente maggiore produzione causando però notevoli danni ambientali, mentre soltanto il 41% sa che in effetti è la conseguenza dell'aumento di gas serra che produce il riscaldamento globale dell'atmosfera.
Dall'indagine, infine, emerge anche che le donne sono più informate degli uomini, il 57% dei rappresentanti del gentil sesso ha infatti risposto correttamente alla maggior parte delle domande, contro il 35% degli uomini, mentre i giovani sono certamente più attenti degli anziani nei confronti delle tematiche linguistiche ambientali (il 78% dei giovani ha risposto correttamente contro il 28% degli anziani intervistati).
Fortunatamente sembra che gli italiani non vogliano restare nell'ignoranza «ambientalista» e aspirino ad essere maggiormente informati: infatti da parte di quasi tutti, l'80% degli intervistati, si auspica una maggiore attenzione delle istituzioni alle tematiche ambientali, attraverso iniziative di sensibilizzazione o campagne pubblicitarie che destino l'attenzione della gente nei confronti dell'ambiente.