Il Mattino di Padova,
giovedì 27 dicembre 2001, S. Giovanni apostolo
http://www.mattinopadova.kataweb.it/mattinopadova/arch_27/padova/attualita/va601.htm
Schierati i missili, minaccia nucleare
Il mondo con il
fiato sospeso per la crisi tra India e Pakistan
La situazione
precipita e Colin Powell interrompe le vacanze
ROMA. India e Pakistan sono ogni ora più
vicini alla guerra. Dopo l'attacco al Parlamento indiano e nonostante le
rassicurazioni americane sulla caccia aperta ai terroristi del Kashmir,
Islamabad e Nuova Delhi ammassano truppe ai confini e minacciano di mettere
in campo anche le testate nucleari. L'India lo
avrebbe fatto nel nord del Punjab, ai confini con il Pakistan. L'India
dichiara di possederne una sessantina, secondo fonti di scienziati Usa
ne avrebbe non più della metà capaci di essere montate su
testate balistiche con un raggio di gittata fino a 2500 chilometri.
Quanto al Pakistan, ne avrebbe una quarantina
costruite anche grazie a tecnologia tedesca, quasi tutte da sganciare da
aerei. E il Pakistan, come l'India, ha piazzato ai confini missili terra
terra, per rispondere comunque a un eventuale attacco.
Le due potenze nucleari asiatiche, ai ferri
corti da anni proprio per il predominio del Kashmir, hanno mobilitato migliaia
di uomini, i combattimenti sul confine sono già cominciati e i profughi
fuggono dove possono, verso l'interno di ciascun paese. Per ora lo scontro
si limita a scaramucce, che hanno però già provocato i primi
morti, e i due governi stanno mostrando i muscoli anche per presentarsi
più forti a un'eventuale mediazione internazionale.
Il Pakistan si sente attaccato. L'India
ha deciso di nuovere le truppe verso i confini dopo l'attentato suicida
del 13 dicembre, contro il Parlamento. Il governo indiano ha
sostenuto fin dall'inizio che ci sarebbe una copertura pakistana per i
due gruppi terroristici ritenuti responsabili dell'attacco. Se così
fosse il presidente pakistano Musharraf dovrebbe ora decidere come comportarsi.
I due gruppi sono stati inseriti nella lista dei terroristi ricercati dagli
Stati Uniti, l'annuncio è di Colin Powell, per esercitare una pressione
sul governo di Islamabad e in qualche modo facilitare quel dialogo al quale
il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan ha chiamato entrambi i Paesi.
In una nota scritta, il dipartimento di
Stato accusa i due gruppi - in realtà presenti negli Stati Uniti
come organizzazioni di carità - di «assaltare la democrazia,
minare la pace e la stabilità in Asia e distruggere le relazioni
fra India e Pakistan. Colin Powell ha addirittura interrotto le vacanze
di Natale, voce raccolta dalla Cnn da fonti del dipartimento di Stato,
tanta è la preoccupazione di Washington di fronte alla possibilità
di un conflitto.
Una crisi del genere non veniva vissuta
dal 1971, solo che allora India e Pakistan non possedevano ordigni nucleari
e tutto sembrava più semplice. Adesso il
timore di una guerra nucleare in un'area dove c'è da consolidare
la fragile pace afgana spaventa l'intero mondo. Oltre al disastro
nucleare, infatti, sarebbe molto difficile governare una nuova guerra.
I toni sono già alti e la macchina della propaganda gira a pieno
regime. I giornali indiani, ieri mattina, per giustificare lo schieramento
dei missili terra terra ai confini con il Pakistan riferivano che Islamabad
aveva già deciso in proposito ed era necessario reagire.