Venerdì 9 Novembre 2001 |
MOSCA - Lo spettro del terrorismo nucleare
non è solo il parto dei peggiori incubi del pianeta, ma una minaccia
verosimile. Ne è convinto Vladimir Dvorkin, uno dei massimi esperti
russi della materia, intervistato dal giornale serale moscovita "Izvestia".
«Il rischio del terrorismo nucleare
è ormai realistico», ha detto Dvorkin, dirigente dell'Accademia
militare delle scienze russe, evocando in particolare la possibilità
di attentati contro impianti atomici. «Non si può escludere
del tutto l'ipotesi che organizzazioni terroristiche riescano a impossessarsi
di armi nucleari e a renderle operative, ma questa è un'eventualità
estremamente improbabile», ha affermato l'esperto. «Il pericolo
vero - ha avvertito - è piuttosto quello della contaminazione radioattiva
di territori attraverso la distruzione di attrezzature nucleari».
Dvorkin ha poi osservato che la minaccia
è tanto più grave qualora le organizzazioni terroristiche
dispongano di ingenti risorse finanziarie. Risorse che - ha concluso -
sono sicuramente nelle possibilità di «gruppi come Al Qaeda
di Osama Bin Laden».
E si moltiplicano le voci che l’organizzazione
di Bin Laden sia a caccia di materiale o armi nucleari. Un ex agente dei
servizi segreti sovietici avrebbe rivelato che il principe saudita potrebbe
entrare in possesso di alcune delle valigette nucleari radiocomandate che
il Kgb, all'apice della Guerra Fredda, disseminò intorno alle basi
Nato in Germania. L’ex ufficiale del Kgb lo avrebbe segnalato di recente
all'Fbi, a quanto si evince dai resoconti disponibili su alcuni siti specializzati
nell'analisi di intelligence. Un ex agente del del Gru, il servizio segreto
militare della Russia rifugiatosi negli Stati Uniti, ha dichiarato a fonti
dell'intelligence occidentale che molte di queste temibili valigette sparirono.
Le autorità russe hanno in più occasioni negato che valigette
nucleari siano sparite.