IL MESSAGGERO 10/04/2002
 http://ilmessaggero.caltanet.it/hermes/20020410/02_VITERBO/VITERBO/Baa.htm

Il sindaco ha elencato i rischi
di una eventuale scelta sul territorio della Maremma
«Mobilitare la gente»

di ALBERTO SALVATELLI

Sarà ricordato come uno dei consigli comunali più lunghi degli ultimi anni quello che si è svolto ieri a Montalto di Castro. Tra i punti discussi c'era l'approvazione dell'ordine del giorno, arrivato poi da tutte le forze politiche, sulla tutela del territorio a proposito della possibile realizzazione di un deposito di scorie all'interno dell'ex centrale nucleare. Il sindaco uscente Roberto Sacconi ha elencato gli effettivi rischi che al momento ci sono, guardando anche i lavori che l'Enel sta facendo nel "sarcofago" in cemento di Pian dei Gangani. «Di questo problema dobbiamo occuparcene in maniera forte - ha detto il primo cittadino - anche se in maniera non propriamente campanilistica e coinvolgere gli altri comuni indicati nello studio dell'Enea. Noi avevamo proposto dieci anni fa di fare un museo all'interno dell'ex nucleare e per questo furono spesi anche centinaia di milioni ma quando venne a dirigere l'Enel l'attuale presidente Tatò non se ne fece più nulla. Ora tutti sanno che sono stati dismessi macchinari costati decine di miliardi. Questo smantellamento ci fa capire che forse il tutto è propedeutico a un deposito di scorie radioattive».
Sacconi durante il consiglio comunale ha anche indicato quali sono le strade da percorrere per arginare l'ipotesi di questo centro di raccolta delle scorie. «Crediamo che in questo caso bisogna mobilitare la gente - continuava Sacconi - con una giornata intera di protesta durante la quale bisognerà attrarre l'attenzione italiana e europea». Il consigliere dello Sdi, Romano Corbo, ha chiesto che sia indetto un consiglio straordinario tra 10 giorni. «Dobbiamo muoverci subito - ha dichiarato - se arriva l'approvazione dal governo siamo fregati». Anche il centrodestra è pronto alla lotta. «Siamo anche noi pronti alle barricate su questo problema se risulterà reale - ha tuonato Marco La Monica- ma non vogliamo che questo diventi propaganda elettorale».