Il Messaggero On line 14/12/2001
 http://www.ilmessaggero.it/hermes/20011214/01_NAZIONALE/PRIMO_PIANO/GIRATA.htm

Osama si inchioda da solo
di ALESSANDRO POLITI

mente a due riprese dal governo britannico. Una prima ricerca negli archivi per trovare i nomi citati nel documento si è rivelata scarsamente fruttuosa: 'Ulwan, Shuaybi, Rabbani, Abu al-Hasan Al-Masri, Abd al Rahman al-Ghamri, Abu Guaith, Abu Daud non figurano nei media più recensiti e nemmeno nelle liste dei sospetti dirottatori o in quelle dei terroristi più ricercati dall’FBI.
Vi sono però due nomi che sono interessanti: Mohammed, descritto come appartenente alla famiglia egiziana ed un certo Mukhtar. Il primo viene identificato tra parentesi doppia come il famigerato Mohammed Atta, uno dei capi dei gruppi suicidi e uno degli uomini chiave dell’investigazione in corso. Il secondo non viene identificato ed è un nome piuttosto comune, ma l’unico Mukhtar che è stato pubblicamente nominato è Muhammad Ali al-Mukhtar. È uno scienziato nucleare pakistano che la CIA desiderava interrogare sui suoi contatti con Osama bin Laden.
Sinora non può che essere una tenue ipotesi, ma il sogno di Daud in cui un fisico nucleare insegna ai mujaheddin come lottare di karate per distruggere un alto edificio, un sogno che turba bin Laden, il quale teme che il segreto operativo possa essere tradito, si presenta almeno come un’ipotesi di lavoro interessante.
I tempi degli attacchi riportati da bin Laden sono in genere corretti, ma non sono esenti da alcune incongruenze. L’intervallo tra l’attacco alla prima torre e quello al Pentagono non è di un’ora, ma di un’ora e undici minuti. Errore, semplificazione o altro ancora? Ma quello che stupisce di più è l’errore di un’ora piena rispetto all’inizio dell’attacco. Bin Laden dice che l’attacco cominciò alle 17,30 ora locale, mentre invece erano le 8,30 ora statunitense orientale, cioè le 18,30 a Kabul.
Un altro indizio non citato è nel racconto di Sulayman Abu Guaith quando dice che la TV portava il sottotitolo “A vendetta dei ragazzi di Al Aqsa, Osama bin Laden esegue un’operazione contro l’America". Quale emittente, ricevuta in Afghanistan ha sottotitolato in questo modo? Naturalmente vi sono due elementi che sono incontestabili, una volta accertata l’autenticità del documento video. Il primo è la menzione da parte di bin Laden della compartimentazione dell’operazione. Le indagini avevano già stabilito che, tranne i piloti, tutti gli altri membri pensavano ad un dirottamento normale. Lo sceicco terrorista aggiunge il dettaglio che, apparentemente, anche i piloti conobbero il loro fato solo al momento di salire sul velivolo. Il che però non coincide con le lettere-testamento lasciate dai suicidi.
Il secondo, il più citato, è l’agghiacciante calcolo dei danni arrecabili alle torri. È una tragica ironia che anche l’ex-costruttore terrorista abbia sottovalutato, come tutti, i tremendi effetti del fuoco. Ci si era dimenticata la tragica lezione di Amburgo nel 1944.