Il Messaggero 27/12/2001
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Terzo traforo

Rapagnà:
«Gran Sasso, vadano via i Laboratori»
di SERGIO MUSSOLIN

ROSETO - Nel dedalo delle polemiche relative alla terza canna sotto il Gran Sasso si inserisce la richiesta di «chiusura immediata dei Laboratori di fisica nucleare», avanzata da Pio Rapagnà del Comitato regionale "Città per vivere". E lo fa dando inizio alla raccolta di firme per una petizione alle Camere, con la quale in base all’art.50 della Costituzione, i cittadini sottoscrittori richiedono l’approvazione di un provvedimento che stabilisca la serrata del laboratorio.
«L’estrema richiesta -fa sapere Rapagnà- si rende necessaria ai fini della tutela delle risorse idriche della regione Abruzzo, minacciate dalle pressanti, ingiustificate ed incompatibili richieste, da parte dei dirigenti dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e dei laboratori stessi, affinché l’Anas, il Ministero dei Lavori pubblici e la regione Abruzzo, diano proditoriamente il via ai nuovi lavori di scavo di una terza galleria e di due nuove caverne al servizio dell’Infn».
Gli scavi all’interno del massiccio, secondo Rapagnà, andrebbero ad interferire con le falde acquifere profonde già pesantemente ed irreversibilmente impoverite e danneggiate dal drenaggio verificatosi con la realizzazione delle due gallerie autostradali della A/24. Rapagnà, inoltre, ricorda l’approvazione parlamentare nel 1992 di un ordine del giorno approvato in cui si «riconsiderava la decisione di nuove opere all’interno del Gran Sasso stante la parziale inutilizzazione delle caverne esistenti». Il Ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi e quanti sono favorevoli ai lavori hanno un nemico giurato.