Italia, rafforzata la sorveglianza alle ex centrali
ROMA – È allarme rosso per le centrali nucleari dopo l’11 settembre. Gli impianti sono un possibile obiettivo di attacchi terroristici e anche l’Italia, pur uscita dal nucleare da 15 anni, ha rafforzato le misure di sicurezza nei siti dove sono custoditi ben 25 mila metri cubi di materiale radioattivo. Le forze dell’ordine hanno intensificato la sorveglianza e l’Anpa (Agenzia nazionale protezione ambiente) ha aumentato quantità e qualità dei controlli.
L’obiettivo è arrivare a una “bunkerizzazione”
del materiale. «L’Italia s’è mossa alla luce dei nuovi scenari
seguiti all’attacco a New York – rende noto il dipartimento rischio nucleare
e radiologico dell’Anpa –, anche se noi abbiamo, rispetto ad altri Paesi,
un’esposizione minore al rischio terroristico, visto che le centrali non
sono attive da anni e sono state già progettate per avere un alto
livello di protezione da attacchi esterni». Esiste poi un sistema
internazionale di salvaguardia, guidato dall’Aiea (Agenzia internazionale
per l’energia nucleare), che comporta controlli di cui l’Anpa è
responsabile per l’Italia. L’Aiea ha messo in guardia dalla possiblità
di attacchi terroristici agli impianti nucleari e ieri ha chiesto più
fondi per la protezione del materiale radioattivo nel giorno in cui in
Bosnia è stato bloccato un traffico di sostanze radioattive finalizzato
alla costruzione di una bomba atomica.