LA NAZIONE 05/05/2002
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TERRORISMO
Che fine ha fatto
l'esercito di Osama?
Che cosa fanno quei fannulloni di Al Qaeda?
Probabilmente, contravvenendo a tutte le norme del Corano e della Sharià,
scialacquano i soldi di Bin Laden frequentando i bordelli e ubriacandosi
nelle bettole di tutto il mondo
Che cosa fanno
quei fannulloni di Al Qaeda? Probabilmente, contravvenendo a tutte le norme
del Corano e della Sharià, scialacquano i soldi di Bin Laden frequentando
i bordelli e ubriacandosi nelle bettole di tutto il mondo. Sono passati
sette mesi dall'11 settembre e non c'è stato più un attentato,
nemmeno piccolo piccolo, a loro riconducibile. E' vero che in Afganistan
hanno preso una batosta, che i loro campi di addestramento sono stati distrutti,
che del loro capo si è persa traccia e notizia, ma Al Qaeda dovrebbe
essere un'organizzazione che conta su migliaia di adepti sparsi in più
di sessanta Paesi del mondo, strutturata in cellule a compartimenti stagni
per cui ognuna può agire autonomamente, con risorse finanziarie
quasi illimitate.
Almeno così ci hanno raccontato. Ma cominciamo a dubitare di questa versione dei fatti. A questo punto le ipotesi sono due. O Bin Laden è vivo e la sua organizzazione anche, ma sono paralizzati dalla stessa grandiosità dell'attacco alle Torri gemelle, dal suo successo, in un certo senso inaspettato, almeno in quelle dimensioni, per cui ogni altra azione gli pare di poco conto e stan preparando qualcosa di ancor più clamoroso e mostruoso che vuole però tempi più lunghi. Il silenzio di Bin Laden, se è vivo, potrebbe significare proprio questo. Se non si è fatto più vedere sugli schermi televisivi è perché vuole tenere gli occidentali sulla corda per ricomparire con qualcosa di satanico e di ancor più mostruoso, all'altezza della sua leggenda nera.
Oppure la forza e il pericolo del terrorismo che fa capo ad Al Qaeda sono stati molto sopravvalutati. E questa ci pare l'ipotesi più probabile. In fondo l'attentato alle Torri gemelle e al Pentagono fu fatto con dei temperini e il suo successo è dovuto in larga misura alla inaspettata fragilità del sistema difensivo americano.
La sopravvalutazione del pericolo costituito
da Al Qaeda e da Bin Laden, così come quell'ambiguissima, e quasi
subito abortita, epidemia di antrace che faceva pensare che si era aperto
il vaso di Pandora dell'orrore batteriologico e terrorista, potrebbe non
essere innocente: ha permesso agli americani di devastare e conquistare
un Paese, l'Afganistan, di cacciarvi un regime ideologicamente insidioso,
perché totalmente antimodernista e "altro", di porre le premesse
per la costruzione di un gigantesco gasdotto agognato da tempo e soprattutto
di preparare il terreno con la buona ragione di un terrorismo onnipotente,
per un attacco alla Somalia, all'Iraq, forse all'Iran e magari per l'uso
di qualche bombetta atomica "tattica". In questo senso Bin Laden potrebbe
essere morto e stramorto, ma agli americani può risultare assai
più utile farlo credere vivo
di Massimo Fini