dal sito della RdB
 http://digilander.iol.it/rdbvvf/archivio_2001/antrace/antrace.htm#Due vigili del fuoco sono finiti all'ospedale
 

LA NAZIONE 28 Ottobre 2001

CRONACA DI FIRENZE

Due vigili del fuoco sono finiti all'ospedale per essersi intossicati con una sostanza utilizzata per la disinfestazione post controlli da allarme antrace. Per fortuna niente di grave. Si sono puliti con ipoclorito di sodio, ma siccome non è chiaro quali siano le manovre e le disposizioni in materia, e non sono utilizzati gli indumenti adatti di protezione, le procedure invece di apportare benefici hanno creato conseguenze negative ai due intervenuti in uno dei numerosi casi di allerta da polverina.

La denuncia sulla situazione "paradossale" arriva dalla Rappresentanza sindacale di base di Firenze che da giorni sta chiedendo ai vertici del Comando provinciale dei vigili del fuoco e al Ministero dell'Interno di chiarire il comportamento da tenere e di dotare i vigili dell'attrezzatura adatta (nella foto un recente intervento alla stazione). "Esiste un solo furgone attrezzato per tutta la provincia - spiega Paolo Pucci, rappresentante Rdb - che è chiamato ad intervenire ovunque. Nei ultimi giorni non è riuscito a rispondere in tempi rapidi a tutti gli interventi visto il moltiplicarsi degli allarmi.

Comunque, un'altra squadra si muove sempre o dal Comando centrale o dal distaccamento e allora sorgono i problemi". Il coordinatore Fabrizio Tarchi in un comunicato parla apertamente di "Armata Brancaleone" che rischia ogni giorno. Prima di tutto le divise: i vigili si muovono anche in stanze potenzialmente contaminate con i soliti vestiti d'ordinanza: "Ci hanno detto che indossare le tute in cartene è inutile..." continua Pucci. Dopo i controlli in varie sedi e uffici pubblici, alcuni vigili del fuoco hanno chiesto di essere sottoposti al tampone come avvenuto per gli impiegati che lavorano nei locali coinvolti negli allarmi. "Il dirigente provinciale - continua l'RdB - non ha certo favorito questi controlli sulla salute, ma anche noi quando interveniamo siamo preoccupati e vogliamo essere tutelati".

Luigi Caroppo