La Nuova Ferrara
lunedì 3 dicembre 2001, I di avvento
http://www.lanuovaferrara.kataweb.it/nuovaferrara/arch_03/ferrara/lettere/ux104.htm
OSTELLATO
«Nel nostro
territorio non serve un impianto termoelettrico»
Ivana Zampollo Responsabile Provinciale Lista Di Pietro IDV
Prima di entrare nel merito delle nostre
considerazioni è opportuno ricordare ai lettori i fatti del passato
che in campo energetico ha portato l'Italia a fare scelte opposte a quelle
degli altri paesi europei.
Tra gli anni
'70 e '80 l'Italia a differenza di Svezia, Danimarca, Olanda, Belgio, Francia,
Germania etc. decise di optare drasticamente contro il nucleare a favore
del petrolio. Ed infatti sull'onda della paura contro il nucleare e della
protesta collettiva, le centrali Montaldo di Castro, Trino Vercellese,
Caorso etc. progettate per il nucleare, furono smantellate per essere riconvertite
all'utilizzo dei derivati del petrolio, ma a distanza di oltre 20 anni,
quelle scelte si sono rivelate miopi per non dire disastrose per l'Italia
e gli Italiani.
Per l'Italia che se vuole rimanere nella
cerchia dei paesi avanzati per crescere e prosperare ha un continuo bisogno
di energia elettrica più competitiva e più pulita di quella
ottenuta con i derivati del petrolio.
Energia che non essendo prodotta in Italia
deve esser importata dai più vicini come la Francia, con esborso
annuo di oltre 27 mila miliardi.
Per gli Italiani che anno dopo anno si
vedono recapitare bollette della luce sempre più salate, dove il
costo del Kilowatt/ora è il doppio di quello di Svezia, Olanda,
Belgio, Francia etc, paesi produttori di energia nucleare.
Non solo, ma questi paesi a differenza
dell'Italia parallelamente al nucleare hanno sviluppato anche fonti alternative
di energia come quella eolica e a pannelli solari. Inoltre è da
ricordare che la rinuncia del nucleare da parte dell'Italia non trova riscontro
nemmeno dal punto di vista ambientale, è noto infatti che nella
nostra Provincia e nella nostra Regione la mortalità per cancro
è più elevata di qualsiasi paese europeo sopra citato.
La conseguenza di quelle scelte è
che l'Italia oggi, a causa proprio delle bollette salta, è diventato
un paese dove produrre energia elettrica è un buon affare per produttore
e speculatori. Non a caso la Montedison ha fatto dell'energia elettrica
il proprio core business a scapito della chimica. Non è un caso
che Centrali Termoelettriche stanno crescendo come funghi anche nel nostro
territorio, nonostante la vicinanza di Porto Tolle, Caorso etc.
Si dà per certa l'installazione
di una Mega Centrale Termoelettrica a Turbogas anche all'interno del Petrolchimico
di Ferrara.
E' bene ricordare che le aspettative di
occupazione per Centrali Termoelettriche di queste dimensioni sono di poche
decine di persone. Inoltre le moderne centrali a Turbogas utilizzano gas
naturale (metano) che bruciando produce anidride carbonica. L'anidride
carbonica è responsabile del temuto "effetto serra" e del surriscaldamento
della terra; va contro gli accordi di Kyoto per la salvaguardia dell'ambiente.
Tali accordi prevedono invece la drastica
riduzione di tutti i gas serra Termoelettriche poco o tanto producono anche
inquinamento elettromagnetico. Con buona pace di quei comuni e città
che fino a ieri si vantavano di essere "denuclearizzati" mentre oggi si
trovano a reclamare la propria centrale termoelettrica che produce due
tipi di inquinamento (elettromagnetico e da anidride carbonica).
Alla luce di queste doverose considerazioni
il Gruppo Democratici Ostellatesi e la Lista Di Pietro IDV, in attesa che
la Regione vari il Piano Energetico Regionale, dice no all Centrale Termoelettrica
di Ostellato.
Per le ragioni dette sopra, questa centrale
non serve, viene a sconvolgere quella che a nostro parere è la naturale
vocazione di questo territorio. Un territorio fertilissimo, ricco di acque
di irrigazione che si presta ad ogni tipo di coltura, dichiarato dall'Unesco
Patrimonio dell'Umanità.
Ed è per questo che noi vogliamo
valorizzarlo privilegiando uno agricoltura di qualità, un'agricoltura
essenzialmente biologica non solo nel nostro comprensorio ma in tutta la
Regione.
Noi riteniamo che le moderne tecnologie
a disposizione e le conoscenze acquisite ci consentano finalmente di riqualificare
questo bellissimo territorio devastato a un inquinamento chimico causato
da un utilizzo irrazionale di pesticidi e diserbanti. Oggi più che
mai siamo convinti che è possibile coniugare produzioni di qualità
e sviluppo agricolo eco-compatibile nell'interesse ti tutti.
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