Il Nuovo 11/12/2001
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Digiuno per la pace? Il Governo ha "altro a cui pensare"

Chi non si fa trovare e chi si fa commiserare: "Io non mangio mai". Chi professa "piena obbedienza" e chi la giudica "una papata". Il Governo alla prova del digiuno per le vittime di guerra e terrorismo.
di Fernanda Alvaro

ROMA- Con  Verhofstadt alla porta e Taormina appena uscito, con la Finanziaria sommersa da tremila emendamenti e la Fiat che annuncia la chiusura o il riassetto di 18 stabilimenti, con  i lavoratori in guerra sull'articolo 18 che dopo aver bloccato le città, fermeranno anche le Poste e persino il balletto del Bol'soj... Scusi, ministro, lei digiuna come chiede il Papa?  "Io cosa?, ho altro a cui pensare".

"Combattete per la pace con l'arma del digiuno", propone il Giovanni Paolo II sceglie un giorno, venerdì 14 dicembre, data che coincide con la fine del Ramadam. Ma i nostri politici che fanno? I laici: da Rifondazione, a Legambiente,  aderiscono e suscitano ilarità e polemiche. I cattolici: aderiscono e basta. Ma davvero ne sono convinti? Ma davvero sono informati? E c'è contraddizione tra il digiunare per la pace e votare per la guerra? Un rapido giro, più di governo che non di Parlamento, fa affiorare una triste realtà. E per un vicepresidente del consiglio che annulla il tradizionale pranzo di gala per gli ambasciatori, c'è un ministro che prima di rispondere deve sapere di cosa stiamo parlando e un altro che improvvisa: "digiunare fa bene alla  salute". Parola del ministro Sirchia".

 Gustavo Selva, presidente della Commissione Esteri della Camera è un cattolico praticante e anche uno ben informato. In "piena obbedienza al Papa" farà quanto "la dottrina ci impone".

  Quel che l'onorevole di An non sopporta di sentire, da ex giornalista, è che i suoi colleghi politici non siano informati: "L'ha detto la tv, ci hanno titolato i giornali. Chi non sa, non vuole sapere. Il vicepresidente Fini, per esempio...Già, il vicepresidente Gianfranco Fini, ha spostato a gennaio il tradizionale pranzo di auguri con gli ambasciatori accreditati a Roma che,  per puro  caso era stato programmato per il 14 dicembre.  "Non era elegante mantenere quell'impegno - dice Selva - noi ascoltiamo gli appelli del Papa". Quanto poi all'eventuale contraddizione tra digiunare pe la pace e votare per la guerra,  per il presidente della Commissione Esteri non ve n'è alcuna: "Abbiamo mandato i nostri soldati a difenderci da chi aveva dichiarato non guerra agli Stati Uniti, ma al mondo".

Su questo, almeno, i ministri sono d'accordo.

La neo-mamma Stefania Prestigiacomo, responsabile delle Pari Opportunità, tra una poppata e l'altra, trova il tempo per rispondere: "Credo che Giovanni Paolo II abbia interpretato ancora una volta il dolore ed il bisogno di partecipazione avvertito da tanti, fedeli e non. Il mio stato di neo madre che allatta un bimbo non mi permette di digiunare ma sarò idealmente partecipe in questa giornata di raccoglimento e di preghiera". Poi, però, avendo anche lei detto sì all'invio delle truppe in Afghanistan, aggiunge: "Nessuna contraddizione. Credo che nessuna persona ragionevole ami la guerra. Ma questa è una guerra che l’America e l’Occidente subisce: l’ha dichiarata il terrorismo internazionale con gli attentati e le migliaia di morti dell’11 settembre. Io credo e spero che l’intervento in Afghanistan conduca ad una pace duratura in quel paese. E mi chiedo anche: l ’Afghanistan sotto il giogo del regime dei talebani era un paese in pace?

L'ex ministro  Filippo Mancuso , è uno dei pochi a circolare per il Transatlantico in un lunedì di discussione sulla Finanziaria e di pre-Verhofstadt. Dopo aver fatto tanti "fioretti" nell'infanzia siciliana dove si mescolava digiuno e cuccìe (dolci di grano ricotta, zucchero...), stavolta: "Sono a strettissima dieta per motivi di salute - spiega - la mia penitenza, sarà mangiare". In verità, al di là del valore simbolico di questa iniziativa del Papa, all'ex responsabile della giustizia (governo Dini) che vorrebbe anche dire a Berlusconi la sua sul mandato di cattura Ue, sarebbe piaciuto un gesto di gentilezza. "Una piccola cosa, che nessuno vede".

Il presidente della Regione Lazio,  Francesco Storace premette:  "Sono un cattolico e ne vado fiero, faccio come dice il Papa". "Vorrà dire che non cenerò in Umbria. Ci vediamo, con i presidenti delle Regioni per parlare di Sanità, venerdì e sabato prossimi, e mi pare che per la serata è stata organizzata una cena. Bene, digiunerò". In verità, anche Storace, come altri suoi  colleghi "buoni cattolici", non ha avuto il tempo di leggere la nota delle "cerimonie papali" che proponeva ai fedeli la scelta tra tre forme classiche di digiuno (un solo pasto, pane e acqua, cibo soltanto dopo il tramonto)." Pane e acqua? No, il pane fa ingrassare,  io bevo e basta", decide Storace.

Non è una questione di dieta, il Papa non aveva pensato a questo e, naturalmente, il presidente del Lazio lo sa, ma la sua battuta serve da aggancio al ministro Girolamo Sirchia che al digiuno per la pace non ci aveva fatto caso, ma colto alla sprovvista ribadisce: "digiunare fa sempre bene, noi occidentali moriremo di indigestione, non certo di fame".

Il responsabile della Salute, stretto collaboratore di Don Verzé e anima del San Raffaele di Milano,  comunque apprezza l'invito del Papa: "Sono segni esteriori importanti" e non trova sbagliato aver votato per la missione a fianco degli Usa in Afghanistan: "Siamo anche vincolati a degli accordi internazionali...".

Mirko Tremaglia, l'uomo degli Italiani all'Estero, dice: "Non mi danno un momento di pace", e aggiunge: "Si può fare" .

Il vulcanico sottosegretario ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi  esordisce  con un "Non  ci penso nemmeno".
Poi, prima di compromettersi troppo con la Santa Sede , corregge una affermazione in: "Mi sembra una papata. La lascio fare alla Francescato,  a Pecoraro Scanio, a Bertinotti.

A questi che mi fanno pena. Io mi comporterò come al solito. Osserverò il Ramadam, mangerò soltanto una volta al giorno e al tramonto".

E dire che il Papa anche voluto far coincidere il giorno del digiuno per tutte le "persone di buona volontà" proprio con la fine del periodo di penitenza dei musulmani...

(11 DICEMBRE 2001; ORE 16:40)