IL NUOVO 16/02/2002
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La Jugoslavia vuole seguire il processo a Milosevic

Il governo di Belgrado ha chiesto al Tribunale dell'Aja di essere presente in aula durante il processo all'ex presidente. Ma la gente comune è completamente indifferente
 
 - MILOSEVIC: "CLINTON VENGA A TESTIMONIARE"

BELGRADO - Il ministro degli Esteri jugoslavo Goran Svilanovic ha chiesto che un funzionario governativo sia presente al processo in corso contro l'ex Presidente Slobodan Milosevic per timore che il caso abbia riflessi negativi sulla nuova leadership democratica di Belgrado.

In una dichiarazione rilasciata all'agenzia ufficiale di stampa Tanjug, Svilanovic ha detto di aver chiesto al Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi) di concedere alla Jugoslavia un posto in aula. La mossa vuole essere "simbolica", ma serve a far capire che il Paese segue con interesse il processo contro un suo ex leader accusato di genocidio e crimini di guerra. "Come stato, vogliamo conoscere tutti i dettagli del processo e non seguirli attraverso i resoconti della stampa", ha detto Svilanovic.

Fino a oggi Belgrado aveva cercato di tenere le distanze dal processo contro Milosevic, ma all'inizio della settimana il Primo ministro serbo Zoran Djindjic aveva detto che lo stato aveva fatto la sua parte nell'arrestare ed estradare all'Aja l'ex leader jugoslavo e che questo "non era più un problema per il Paese". Ma nei due giorni di auto difesa, Milosevic ha detto di aver agito esclusivamente per proteggere il "suo" popolo serbo.

Egli ha fatto un ritratto di se stesso e dei serbi come vittime dell'aggressione della Nato, che avrebbe condotto una campagna militare contro il regime di Milosevic nella primavera del 1999. Le affermazioni di Milosevic hanno causato aspre critiche dagli attuali dirigenti di Belgrado che hanno tenuto a sottolineare che sotto accusa è solo Milosevic e non tutto il popolo serbo. Fonti di Belgrado hanno riferito che la gente comune, pur seguendo il processo di Milosevic attraverso gli schermi della televisione, sono completamente indifferenti al caso nella stragrande maggioranza.

(16 FEBBRAIO 2002, ORE 19:30)