La Padania 12/12/2001
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Il Papa condanna l'embargo all'Iraq

Giovanni Paolo II è tornato ieri a condannare l’embargo contro l’Iraq, ha parlato di «sofferenze ingiustamente inflitte», ed ha annunciato che dedicherà il digiuno per la pace del 14 dicembre anche alla solidarietà con il popolo iracheno. Ricevendo in mattinata i vescovi della Chiesa cattolica di rito caldeo, guidati dal patriarca di Baghdad, Raphael Bidawid, Giovanni Paolo II ha detto di supplicare Dio perchè apra «le menti e i cuori dei responsabili delle nazioni, affinché si impegnino a favore del ripristino d’una pace giusta e duratura in questa regione del mondo, e affinché abbiano fine le minacce alle persone e al benessere dei popoli». «Il giorno di digiuno a cui ho chiamato tutti i fedeli cattolici - ha spiegato il Papa - sarà un’occasione propizia perché tutta la Chiesa, facendo esperienza della privazione di cibo, sia in relazione più stretta con gli uomini che soffrono». «Quel giorno là - ha detto - domanderemo a Dio di assistere il vostro popolo e di aprire il cuore degli uomini alle sofferenze ingiustamente inflitte a tanti loro fratelli». I rappresentanti della Chiesa di rito caldeo, una delle più antiche del Medio Oriente, stanno compiendo la loro tradizionale visita quinquennale in Vaticano. Rappresentano i fedeli che ancora vivono in Iraq, Iran, Libano, Egitto, Siria, Turchia, ma anche quelli emigrati negli Stati Uniti. La fuga dei cattolici mediorientali dalla loro regione rappresenta una realtà talmente drammatica, che il Papa ha esortato la Chiesa di rito caldeo a convincersi che il proprio futuro si gioca anche nella diaspora.