Il Piccolo  16/12/2001
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Tavole rotonde
Terrorismo e petrolio, nuovi legami e altri scenari

«Il terrorismo non è di per sé un nemico ma una tecnica». Con una frase sicuramente ad effetto del generale Bellinzona, ex direttore del Cemiss (Centro militare di studi strategici) di Roma, si è conclusa ieri mattina nella sala del Consiglio provinciale, la prima fase delle tavole rotonde «Dopo l’11 settembre: nuovi scenari internazionali» organizzate da Provincia e Scienze internazionali e diplomatiche in collaborazione con la Carigo.
Una mattinata nella quale si è fatto il punto soprattutto sugli aspetti strategico-militari di una guerra che, come ha proseguito il generale, rompe completamente gli schemi del passato basati sullo scontro tra blocchi ed è caratterizzata da azioni individuali portate da kamikaze e con aerei-bomba.

Poi è intervenuto Luigi Ferraris, già ambasciatore italiano a Bonn, il quale ha evidenziato due punti: il senso di vulnerabilità percepito negli Usa cui però è seguito un profondo sentimento patriottico che ha eliminato le numerosissime differenze interne all’America. Ferraris ha anche puntato il dito su un’altra questione fondamentale, quella cioè dell’incidenza del conflitto arabo-israeliano nel nuovo scenario internazionale. Ciò, secondo l’ambasciatore, costituisce soltanto un tassello di un puzzle in quanto tale crisi ha origini diverse dalle vicende attuali e spesso è utilizzato a pretesto.

Scenari che cambiano in senso strategico-militare, ma anche nei rapporti giuridici tra Stati. Su questo ha focalizzato l’attenzione il professor Meyer sottolineando come ad esempio la fine della contrapposizione tra Usa e Urss abbia di fatto venir meno i presupposti che avevano originato il trattato sui missili balistici Abm, dal momento che oggigiorno tale la minaccia proviene semmai da altri Paesi, fortemente destabilizzati e altrettanto dotati di arsenali missilistici.
Dopo la relazione del professor Spina, incentrata in particolare sul legame tra terrorismo e risorse energetiche, prima fra tutte il petrolio, è iniziato un ampio dibattito tra i relatori e gli studenti di Scienze diplomatiche, moderato dalla Presidente del Corso, Maria Paola Pagnini.