Allarme a Londra: sabotaggio alla centrale nucleare
Un dipendente
ha amputato le braccia meccaniche di sei robot.
Non ci sono state
conseguenze ma si teme che il misterioso sabotatore possa agire ancora.
LONDRA, 26 MARZO - È
aperta la caccia all'uomo nel Regno Unito per scongiurare un possibile
disastro nucleare. Un dipendente dell'impianto di Sellafield (nella foto)
- nell'Inghilterra settentrionale, al confine con la Scozia - ha infatti
sabotato 6 robot della centrale e le autorità temono che lo sconosciuto
possa colpire ancora: ma questa volta con conseguenze devastanti.
Il sabotaggio non poteva
avvenire in un momento peggiore per la British Nuclear Fuels Ltd. (BNF),
la società statale responsabile dell'impianto che ha ammesso di
recente di aver falsificato i registri di sicurezza di Sellafield. Sono
in gioco, infatti, contratti per migliaia di miliardi di lire con clienti
come il Giappone, la Danimarca, l'Islanda e l'Irlanda, e la BNF rischia
adesso la chiusura della centrale.
Non è chiaro ancora
se ci sia un nesso tra il sabotaggio e la situazione di precarietà
in cui versa Sellafield, ma è certo che la tensione tra i lavoratori
è destinata ad aumentare.
Secondo il resoconto di alcuni organi di stampa, uno dei 10.000 dipendenti di Sellafield ha tranciato di netto i cavi delle braccia meccaniche di 6 robot adibiti alla gestione di scorie radioattive. Di conseguenza, una delle unità dell'impianto dove vengono depositate le scorie è stato chiuso immediatamente.
Allo stesso tempo, è
stata avvertita la polizia speciale d'Oltremanica che vigila sulla sicurezza
nucleare ed è stata aperta un'inchiesta.
Un portavoce della centrale
non ha voluto commentare l'ipotesi del sabotaggio, ma le 6 associazioni
di categoria della centrale hanno già inviato una lettera a tutti
i 10.000 dipendenti implorando loro - per la prima volta nella storia dei
rapporti sindacali - di indicare il colpevole. «In genere i sindacati
a Sellafield non si aspettano che i colleghi forniscano informazioni che
potrebbero compromettere altri lavoratori - si legge nella lettera - Tuttavia,
le situazioni drastiche richiedono azioni drastiche».
Il disinteresse apparente
del sabotatore per la sua stessa sicurezza, ritengono alcuni esperti, potrebbe
indicare che l'attacco sia stato sferrato da qualcuno con una «mente
irrazionale», pronto ad avviare una campagna di distruzione.
Proprio il mese scorso l'Autorità
che regolamenta il settore nucleare (la 'Nuclear Installations Inspectorate')
aveva diffuso alcuni rapporti in cui si sottolineava la mancanza di sicurezza
della centrale.
E questa settimana la Svizzera si è unita a un crescente numero di Paesi che hanno espresso forti timori per Sellafield. In particolare, la Germania ha sospeso i rapporti con la centrale e il Giappone ha chiesto la restituzione di un carico di materiale.