LA STAMPA Del 3/12/2001 Sezione: Piemonte e Valle d'Aosta Pag. 47
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VERCELLESI E CASALESI HANNO CONFERMATO LA NETTA OPPOSIZIONE
AL PROGETTO DI UN DEPOSITO PROVVISORIO NELLA CENTRALE FERMI
Trino, marcia contro le scorie radioattive
Duemila persone al corteo

TRINO Circa duemila persone sono sfilate ieri pomeriggio a Trino, nel Vercellese, per manifestare la loro opposizione al progetto della Sogin, la Società per la gestione degli impianti nucleari, che vorrebbe creare un deposito provvisorio di scorie irraggiate all´interno della centrale «Enrico Fermi». Il progetto prevede lo stoccaggio, fino al 2009, di 43 tonnellate di materiale radioattivo proveniente, oltre che da Trino, dagli impianti di Garigliano e Saluggia. I primi manifestanti sono arrivati all'ora di pranzo sotto l´atrio municipale, quando erano già state chiuse tutte le vie in cui sarebbe passato il corteo. Chiusa anche la strada statale 31 bis dove si trova la centrale nucleare «Enrico Fermi», meta della marcia. E´ stata una manifestazione pacifica e ordinata. Il vicesindaco di Trino, Roberto Portinaro, attraverso un microfono, ha dato le disposizioni al corteo. Ha ringraziato i partecipanti e ha dato appuntamento a tutti al 14 dicembre, data dell'ultima Conferenza di servizi a Torino in cui si conoscerà l'esito della valutazione di impatto ambientale: «Ci auguriamo che sia negativa» ha concluso. Oltre ai trinesi alla manifestazione hanno partecipato delegazioni dalle zone vicine direttamente interessate. Uno striscione con la scritta «L'Italia esce dall'incubo nucleare, la Pianura Padana invece ci resta» ha aperto la marcia. Poi i gonfaloni dei Comuni, fra gli altri quelli di Vercelli, Palazzolo e Fontanetto; poi dal vicino Casalese, con i rispettivi sindaci, quelli di Balzola, Morano e Casale. Anche le Province di Alessandria e Vercelli erano rappresentate. Quindi associazioni di vario genere, dalla Lipu al Gruppo anarchico «Luigi Galleani» di Vercelli. Tanti i cartelli con scritte provocatorie: «Il deposito nazionale lo si faccia al Quirinale», «Un bel sito nazionale in piena zona golenale», «Per il nostro territorio niente sito provvisorio», «Le alluvioni non sono storie, niente sito e niente scorie». Il bel tempo ha consentito a persone di ogni età di aderire all´iniziativa, c´erano bambini sui passeggini e anziani in bicicletta. La marcia ha preso il via alle 13,45 dal centro di Trino e ha raggiunto il piazzale della centrale, dopo aver percorso circa due chilometri, alle 14,30 circa. I rappresentanti della Sogin si erano offerti di incontrare una delegazione di manifestanti per spiegare loro, nei dettagli, il progetto per il deposito. L´invito però era già stato cortesemente rifiutato nei giorni scorsi. Lo spiegamento delle forze dell'ordine è stato imponente, con carabinieri, polizia e vigili urbani, secondo quanto stabilito dal prefetto di Vercelli. La Pubblica Assistenza Trinese ha messo a disposizione alcune ambulanze e numerosi volontari hanno seguito il corteo. Fortunatamente nessun episodio spiacevole, se non quello di un gruppetto di una decina di ragazzi che, poco prima che la manifestazione iniziasse, con urla e insulti, si è rivolto ad alcuni rappresentanti della Lega. E' finito tutto nel giro di un paio di minuti. Sul piazzale della centrale nucleare, dove nel frattempo era stato allestito un piccolo palco, hanno preso la parola i rappresentanti istituzionali. Portinaro ha voluto ringraziare i POkeNOn, i cinque ragazzi che assieme al Comune e al Comitato Alluvione hanno fortemente voluto la manifestazione. Ha quindi preso la parola Andrea Boltro, presidente del Comitato alluvionati trinesi: «Dobbiamo protestare duramente, siamo stati abbandonati dal governo e dai nostri rappresentanti istituzionali. Non vogliamo essere sopraffatti né dall'acqua, né dalla radioattività, né dal governo, né dalla Sogin». Gianpiero Godio, rappresentante di Legambiente, ha poi sottolineato il fatto grave che le zone fluviali siano le peggiori per la collocazione di un sito di scorie irraggiate: «Trino, Saluggia e Caorso non sono disponibili, non ne hanno i requisiti». Il sindaco di Caorso, Daniele Nastrucci, lo ha ribadito e il primo cittadino di Trino, Alessandro Serra ha sottolineato come la Sogin non tenga conto della situazione ambientale in cui Trino si trova. I POkeNOn intanto hanno sistemato sulla piazza un cask (un contenitore per lo stoccaggio di scorie irraggiate) di cartone, confezionato artigianalmente: un «regalo», lo hanno definito, per la Sogin. Dopodiché i rappresentanti del centro sociale «Mattone Rosso» di Vercelli, muniti di furgoncino con musica e microfono, hanno dichiarato il loro «no» al nucleare. I manifestanti hanno voluto che la protesta fosse rivolta anche al problema legato ai rimborsi dei danni provocati dall'alluvione. Lo hanno fatto attraverso nuerosi cartelli, uno dei quali recitava: «No al nucleare, sì ai rimborsi».
Sandra Licheri