LA STAMPA Del 5/5/2002 Sezione: Esteri Pag. 12
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L´FBI: OSAMA BIN LADEN NON C´ENTRA, STIAMO SEGUENDO LA PISTA DEL TERRORISMO INTERNO
Bombe nelle buche delle lettere, sei feriti in Usa

NEW YORK

Stavolta Osama non c'entra, ma il terrorismo è tornato a colpire l'America. Venerdì pomeriggio dodici bombe rudimentali sono state trovate nelle cassette postali di alcuni villaggi dell'Illinois, dello Iowa e del Nebraska. Sei sono scoppiate, ferendo quattro postini e due clienti. Nessuno di loro è in gravi condizioni, ma nel clima del dopo 11 settembre gli Stati Uniti non avevano certo bisogno di un'altra iniezione di paura. Secondo il portavoce dell'Fbi James Bogner, «stiamo guardando a questo attacco come a un caso di terrorismo interno. Ancora non sappiamo se tutte le bombe sono state trovate, e non lo sapremo per qualche tempo». Per precauzione le Poste hanno deciso di sospendere tutte le consegne nella zona colpita dagli attentati. La serie di esplosioni è cominciata venerdì pomeriggio, in un'area rurale con un raggio di circa 120 miglia. Marjorie Zuidema e suo marito Robert, che vivono a Morrison in Illinois, hanno raccontato di aver sentito un colpo, «come se un uccello fosse andato a sbattere contro la finestra». In realtà erano i pezzi della loro cassetta finiti contro la casa, dopo che la bomba era esplosa mentre la postina Marilyn Dolieslager cercava di aprirla. Quasi nello stesso tempo sono rimasti feriti due postini a Mount Carroll ed Elizabeth, nell´Illinois, e uno ad Asbury, in Iowa. Due clienti invece sono stati colpiti ad Anamosa e Tipton, sempre nello Iowa. Le bombe erano tutte simili, racchiuse in buste di plastica con volantini antigovernativi. Il testo cominciava così: «Le cassette postali stanno esplodendo! Perché, tu ti chiedi? Se il governo controlla quello che vuoi fare, controlla anche quello che puoi fare. Io sto ottenendo la tua attenzione nell'unica maniera possibile. Altre informazioni stanno arrivando. Altre iniziative per ricevere attenzione sono in corso». Dopo la minaccia di nuovi attentati, il volantino continuava: «Se io potessi, cambierei una sola persona, ma purtroppo le risorse non sono accessibili. Sembra che uccidere una sola persona famosa otterrebbe la stessa attenzione dei media che uccidere numerosi sconosciuti». Firmato: «Uno che si preoccupa». Ragionamenti che ricordano quelli di Unabomber, l'ex professore che spediva lettere esplosive dalla sua capanna nei boschi del Montana.

p. m.