IL TEMPO Giovedì 6 Dicembre 2001
 http://www.iltempo.it/giornale/ultima/iltempo/nazionale/interni/IN3MED.htm

In carcere da ottobre nel New Jersey, era sospettato dall’Fbi di legami con i dirottatori
 
Pakistano morto in Usa per radiazioni
 
L’uomo sarebbe stato in contatto con materiale nucleare. Un altro bloccato in Israele
 
 
*...*...*
di MAURIZIO PICCIRILLI
 

LA NUOVA paura si chiama «dirty bomb».

La bomba sporca, una miscela composta da esplosivo e materiale radioattivo in quantità tale da contaminare una vasta area. Non ha la potenza distruttiva di un ordigno nucleare ma le conseguenze in fatto di radiazioni sono ugualmente pericolose. Gli americani sono sempre più convinti che Osama Bin Laden sia riuscito a entrare in possesso, attraverso trafficanti di organizzazioni criminali dell’ex impero sovietico, di materiale nucleare. Secondo fonti dell’intelligence Usa, Bin Laden sarebbe riuscito a procurarsi Uranio 235 sei mesi prima dell’attacco dell’11 settembre da un trafficante ucraino.

Ma a preoccupare gli Stati Uniti è la morte in carcere di un pakistano arrestato in seguito alle indagini sugli attacchi dell’11 settembre. L’uomo, fermato ai primi di ottobre dall’ufficio immigrazione inseguito alle indicazione dell’Fbi, era affetto da un «emorragia gommosa» e da infiammazioni ghiandolari che sono state curate con antibiotici. Ma tre settimane dopo il pakistano è stato trovato morto nella sua cella del carcere di Hudson Kearny nel New Jersey. Il risultato dell’autopsia come il nome dell’uomo non sono stati resi noti. Ma secondo alcuni medici i sintomi e le patologie di cui era affetto il prigioniero sono proprie dei soggetti sovraesposti a «radiazioni». Il timore e l’ipotesi che serpeggiano tra gli investigatori americani è che il pakistano possa essere un corriere che ha introdotto materiale nucleare negli Stati Uniti. Questo vuol dire che le minacce fatte da Osama Bin Laden nell’ultima intervista rilasciata ad Hamid Mir nella quale faceva riferimento a una possibile ritorsione con armi di distruzione di massa.

E infatti nelle scorse settimane fonti del Governo americano hanno espresso il timore che «dirty bomb» possano essere già state introdotte non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e in Medio Oriente. La missione di questi corrieri potrebbe essere quella di fornire alle cellule dormienti e non ancora localizzate, la «bomba finale».

A complicare la situazione c’è da registrare l’arresto di un altro cittadino del Pakistan al confine tra Giordania e Israele. Le guardie di confine ad Allenby Bridge hanno bloccato un uomo con il sospetto che trasportasse armi nucleari. Il bagaglio era «pulito» ma il pakistano presentava la stessa patologia dell’altro morto in America: emorragia gommosa e altri sintomi da esposizione a forti dosi di radiazioni. L’intelligence di Tel Aviv è riuscita a risalire alle ultime tappe del pakistano «contaminato»: da Abu Dhabi in Giordania e da qui verso Israele. Gli israeliani hanno da tempo installato ai posti di frontiera contatori Geiger al pari dei metal detector per controllare l'eventuale trasporto di materiale radioattivo.