Il Tempo Giovedì 21 Febbraio 2002
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Bin Laden in Georgia Militari Usa a Tbilisi
 
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NEW YORK - Una degli uomini uccisi il 4 febbraio da un missile sparato da un Predator della Cia era alto oltre un metro e novanta proprio come Osama Bin Laden: lo riporta il Washington Times citando fonti dell'intelligence Usa. L'uomo, secondo quanto la Cia ha ricavato dall'esame del video del Predator, era vestito di bianco alla maniera araba. A quanto sembra, stava conducendo un incontro mentre altri attorno a lui garantivano la sicurezza.
La stessa Cia ha peraltro indicato che non è affatto certo che l'individuo del video sia Bin Laden: altri membri di al Qaeda sono alti oltre la media, e tra questi il numero due dell'organizzazione Ayman al Zawahiri.
Continua intanto a Washington l'esame sui resti delle vittime del raid di inizio febbraio recuperati successivamente dai soldati Usa. Gli esperti americani li hanno confrontati con il Dna fornito da un parente di Osama che fino all'anno scorso abitava negli Stati Uniti, ma i risultati delle analisi non hanno confermato che il «ricercato numero uno» dell'America sia effetivamente morto.
Le ultime voci sul possibile rifugio dello «sceicco del terore», lo vogliono in Georgai nel Caucaso. Un primo contingente di militari americani è infatti arrivato in Georgia per preparare operazioni anti terroristiche nella Gola del Pankisi, al confine con l'Abkhazia, la regione in cui si sono raggruppati alcune migliaia di combattenti ceceni e, forse di militanti di al-Qaeda. Il ministro della difesa russo, Sergei Ivanov, ha addirittura ipotizzato che Osama Bin Laden possa aver trovato rifugio nella zona cuscinetto.
La notizia dell'arrivo dei militari Usa è stata anticipata dalla Nezavisimaya Gazeta secondo cui un accordo di cooperazione militare nella gola del Pankisi è stato raggiunto da Russia e Stati Uniti due settimane fa. Il Presidente georgiano, Eduard Shevardnadze, ha espresso la sua disponibilità a cooperare con gli Stati Uniti per stabilizzare la situazione nella regione. Il suo ministro della sicurezza, Valery Khaburzania, ha spiegato che potrebbero essere adottate «misure importanti non tanto anti terroristiche, quanto anti crimine», anticipando che Tbilisi potrebbe «chiedere alla Russia e all'Occidente assistenza tecnica, metodologica e di intelligence».