IL TEMPO Venerdì
25 Gennaio 2002
http://www.iltempo.it/giornale/ultima/iltempo/nazionale/interni/IN7TAG.htm
Cia e Fbi ammettono di non avere più notizie sul ricercato «numero 1»
Perse le tracce di Bin Laden
NEW YORK - L'intelligence Usa ha notato
nelle ultime settimane una singolare assenza di comunicazioni tra i più
stretti collaboratori di Osama Bin Laden: secondo Washington potrebbe essere
un espediente messo a punto dalla rete di al Qaida per simulare la morte
del capo. «Non abbiamo visto nessuno dei suoi seguaci agire o parlare
ai suoi ordini», ha detto al 'Washington Times', un quotidiano di
casa negli uffici della Cia, un alto funzionario dei servizi segreti Usa.
Dopo la caduta di Tora Bora il 17 dicembre, l'intelligence Usa ha concluso
che Osama era sopravvissuto ai massicci raid aerei sulla base, in parte,
di intercettazioni di comunicazioni tra individui noti per essere ai suoi
ordini.
Le fonti del giornale hanno rivelato,
d'altra parte, che di recente tutte queste attività si sono singolarmente
fermate. Si sono in particolare fermate le comunicazioni tra individui
che in passato avevano fatto da tramite tra bin Laden e il capo supremo
dei taleban, il mullah Mohammed Omar, anche lui da settimane alla macchia.
L'assenza di comunicazioni ha diviso i
servizi segreti, e una minoranza tra gli 007 Usa si è convinta che
questa sia la prova della morte di Osama. Ma la maggioranza degli analisti
è stata di diversa opinione: «Non sono emerse prove a suffragare
la tesi della morte», ha detto al 'Washington Times' l'alto funzionario
secondo cui - al contrario - il silenzio di Osama sarebbe uno stratagemma
teso a convincere Washington che il nemico numero uno dell'America non
può più nuocere.
«Sono convinto che sia tutto un
trucco», ha detto l'alto funzionario: «Non credo che sia morto.
Ci crederò quando avremo il suo Dna». Lo scenario di una morte
di Bin Laden ha ripreso corpo a Washington dopo un'intervista della Cnn
al presidente pakistano Pervez Musharraf. Secondo Musharraf, il capo di
al Qaeda sarebbe morto per una crisi renale.
Ma anche su questo fronte l'intelligence
Usa ha espresso ampio scetticismo. «Non ci sono prove che Bin Laden
abbia sofferto di reni», ha liquidato questa teoria la fonte del
'Washington Times secondo cui «al massimo Osama ha avuto qualche
anno fa un calcolo renale».Anche l'inviato dell'Fbi in Pakistan Robert
Muller ha ribadito ieri che nessuno può sapere se sia ancora vivo
o morto il militante saudita Osama Bin Laden ricercato per gli attentati
dell'11 settembre in Usa. Muller, che è giunto a Islamabad da Kandahar
(Afghanistan meridionale) ha detto di avere discusso con funzionari pachistani
la «comune lotta al terrorismo».