L'UNIONE SARDA 20 gennaio 2002 ESTERI Pagina 8
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    Osama è vivo: la Cia non crede a Musharraf
 
 
WASHINGTON Gli Stati Uniti che ieri hanno festeggiato un anno di amministrazione Bush, presidente molto amato, hanno prove, o almeno indizi, per credere che il capo terrorista Osama bin Laden sia ancora vivo. E i militari americani continuano la caccia al principale sospettato degli attacchi dell’11 settembre: oltre 3.100 morti tra New York e Washington. Fonti della Cia, l’agenzia d’intelligence degli Usa, demoliscono la campagna stampa del presidente pachistano Parvez Musharraf, che considera bin Laden morto d’insufficienza renale, sotto i bombardamenti americani. È una tesi che Musharraf ripropone in una lunga intervista a ’Newsweek’. «Non sto cercando di convincere la gente che non è in Pakistan», dice, avvertendo la diffidenza suscitata dalle sue affermazioni. Ma, alla Cia, c’è chi pensa che sia proprio così. Anonime, ma citate in modo concorde da varie fonti di stampa americane, fonti dell’intelligence insistono: «Elementi raccolti in Afghanistan ci inducono a credere che bin Laden sia ancora vivo e che si trovi o in Afghanistan o in Pakistan».
Le fonti ricordano che molti complici del capo terrorista sono scampati ai bombardamenti e alla caccia sul terreno delle forze speciali degli Stati Uniti. «Bin Laden è in grado di fare fronte alle sue esigenze personali anche senza scendere al negozio all’angolo», dice un analista della Cia citato dalla Reuters. Dichiarazioni generiche, perché gli americani non vogliono dare informazioni specifiche. Musharraf, nelle sue interviste, è più stringente: insiste sulle condizioni di salute di bin Laden, sull’esigenza di sottoporsi a dialisi. «Non so come possa farsi la dialisi nelle caverne o dovunque egli sia e presumo che sia morto ... Non è un uomo che può nascondersi facilmente». Ma gli americani sfumano la gravità delle condizioni di salute dell’integralista saudita: «Non ci risulta che stesse tanto male».
C’è anche il discorso della taglia (25 milioni di dollari, quasi 28 milioni di euro) che, in aree relativamente popolate, come sono quelle lungo i confini tra Afghanistan e Pakistan, potrebbe invogliare alla delazione quanti sanno qualcosa. C’è un uomo d’affari afghano, un finanziatore dei taleban, che s’è spontaneamente presentato ai marines a Kandahar: lo stanno interrogando da giorni, per capire se sappia qualcosa o se voglia solo intascare dei soldi. La prova più convincente che gli americani credono che bin Laden sia ancora vivo è che continuano a cercarlo, come continuano a colpire dal cielo -ha confermato il Pentagono- «i bersagli che si presentano».