Avi Pazner in Italia lo conosciamo
bene. Anni fa, infatti, fu ambasciatore a Roma, prima di tornare in Israele
dove fu promosso portavoce del primo ministro Ariel Sharon. Prima lo era
stato di un altro super-falco di estrema destra, il premier Shamir.
In una intervista concessa
a un ex stellina del cinema e pubblicata ieri con grande evidenza dal quotidiano
romano il tempo, il signor Pazner dice papale papale che gli israeliani
sono "pronti alla guerra atomica", oltre che "batterica e chimica". Non
c'è motivo di non credergli.
Primo perché Israele
è una potenza nucleare di prim'ordine e - "Stato fuorilegge" della
comunità internazionale - è l'unico paese che non ha mai
firmato il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari senza che
gli altri (Usa, Europa, Onu...) gliene abbia chiesto conto (né ispezioni,
nè, figurarsi, sanzioni).
Secondo perché il
portavoce Pazner dice nell'intervista che "i nostri nemici" - ossia i nemici
di Israele, ossia, in primis, i palestinesi - "sono anche i nemici dell'umanità".
Contro i nemici dell'umanità di può, e si deve, usare qualsiasi
mezzo.
D'altra parte Pazner non
è portavoce per caso. Non fa che ribadire la posizione corrente
di Israele - Israele: la destra di Sharon, la sinistra di Peres -, ribadita
più volte dall'inizio della operazione Libertà duratura.
Se gli americani bombardano a man salva "i terroristi" afghani nella lotta
del Bene contro il Male, non escludendo a priori l'uso delle armi nucleari,
perché dovrebbero escluderlo gli israeliani, bastione della democrazia
in Medio oriente, assediati da cento milioni di arabi pronti a fare un
solo boccone del piccolo Israele?
Per offrirgli il destro,
chiede l'intervistatrice: "L'America sta combattendo anche la guerra batteriologica,
Israele la teme altrettanto?"; risponde il portavoce: "Anche noi ci prepariamo
a combattere una guerra non convenzionale, batterica, chimica o nucleare
che sia. I nostri nemici, che sono anche i nemici dell'umanità,
sono disposti a impiegare qualsiasi sistema per colpire e uccidere il maggior
numero possibile di israeliani. Noi dobbiamo essere preparati e lo siamo,
a tutti i (sic) scenari, inclusi quelli più improbabili e devastanti";
insiste l'intervistatrice: "Come la bomba atomica?", "Lei l'ha detto",
risponde Pazner. Che non è uno dei coloni fanatico-fondamentalisti
(e terroristi) degli insediamenti israeliani, ma il portavoce ufficiale
del governo Sharon-Peres.
L'arsenale atomico di Israele
sviluppato e stoccato a Dimona, nel Negev - e dovuto all'infaticabile opera
del laburista Shimon Peres - è un segreto di Pulcinella (anche se
il povero Mordechai Vanunu è da 15 anni in galera per averne parlato);
l'arsenale chimico-batteriologico è messo a punto nel top secret
Biological Institute di Nes Tziona, vicino a Tel Aviv (anche se nessuno
pretende di ispezionarlo come si fa da 10 anni, a suon di bombe, con Saddam
Hussein). E Stranamore Pazner garantisce che il governo israeliano è
pronto a usarli entrambi. In nome dell'umanità contro "i nemici
dell'umanità".