PROTEZIONE
DURANTE L'INCIDENTE
tratto
dal libro "Manuale di protezione dalle radiazioni nucleari ad uso della
popolazione" del Prof. Eaco Cogliani
Sempre nel caso di contaminazione
nucleare per incidente ad un reattore o uno degli altri casi 2) 3):
nel 10 caso comunque (il più grave per ora perché si tratta dei più gravi casi finora accaduti, ma non perché i più gravi prevedibili rispetto agli altri due casi elencati nelltintroduzione di questo capitolo), anche se non si hanno tutti o in parte gli elementi essenziali già elencati (soprattutto quelli in mano alle autorità del paese dove avviene lincidente), bisogna distinguere per la popolazione: 1) una zona di circa 100,200 Km di raggio attorno alla centrale; 2) una zona intermedia in cui già ltinfluenza delle condizioni atmosferiche, per es. i venti, è determinante, fino a 500 Km (non necessariamente in tutte le direzioni); 3) una zona estesa difficilmente valutabile che può, in base all'esperienza, essere estesa anche quanto un continente e, prevedilmente anche molto di più(*) |
Tenere presente che buona
parte dei radioisotopi elencati nelle tabelle e anche prodotto di fissione.
Lo Iodio-131 può
non diventare cosi nocivo (soprattutto per i giovani) se pastiglie di ioduro
di potassio inerte sono prese prima che la nube radioattiva inizi il suo
effetto: prima e non dopo perche lo iodio non radioattivo (contenuto
nello ioduro di potassio o altri composti analoghi), fissandosi nella tiroide
impedira l'assorbimento di quello radioattivo che arriva dopo (altrimenti
e inutile). Vedi caratteristiche dello I-131 in Cap.VII.
Bisogna che lo ioduro sia preso almeno 1-2 ore prima della esposizione: quindi occorre che ogni membro della popolazione a piu diretto contatto con la centrale ne abbia qualche pastiglia (si trova in farmacia e ne hanno i medici, ospedali, ecc.)(*).
Telefonare o andare dal medico di fiducia (o dal medico esperto di medicina nucleare, ma sono molto rari.) per avere istruzioni sulla quantità, e se e il caso oppure no di farlo assumere ai soggetti di cui si ha la rqsponsabilita (malati, bambini, ecc.). Le condizioni di salute del singolo soggetto sono importanti e la conoscenza dell'anamnesi, soprattutto di bambini, giovani, donne in gravidanza e malati puo fare determinare il personale medico ad intervenire altrimenti da come farebbe chi e inesperto anche se legato affettivamente ai soggetti interessati. Comunque:
Dal momento dell'allarme non perdere tempo. Nell'ordine:
a) sentire il medico per gli aspetti soprapracitati e altri;
b) valutare i tempi (se si è a distanza di 30 Km o di 200 è diverso), calcolare anche grossolanamente che con un vento di 40 Km orari a 40 Km. di distanza dalla centrale si ha almeno un'ora di tempo dall'incidente (ma non dall'avviso, che potrebbe arrivare anche dopo ore)
c). allontanarsi dalla zona seguire, se ve ne sono, le indicazioni di sgombero date dalle autorità. Dare la precedenza a bambini e gestanti
d) usare una mascherina con apposito filtro o altro mezzo per ridurre l'inalazione di polveri presenti nell'aria (anche semplice garza). -
t) ripararsi il più
possibile. Stando dentro gli edifici: possibilmente utilizzare la cantina;
chiudere porte e finestre; togliere i cibi e i vestiti dai luoghi ove sono
più esposti (per es. all'aperto).
(Vedere nel Capitolo IX
come approntare dei posti protetti utilizzando anche le più comuni
strutture).
Dal momento in cui la zona è investita dalla nube e per almeno due settimane:
a) rimanere più lontano possibile dal reattore o dalla sorgente radioauiva di altro tipo causa dell~incidente;
b) Cambiare e lavare frequentemente gli abiti; spazzolare e pulire le scarpe specie sotto le suole. Tenere coperto il corpo soprattutto all'aperto; specie per i bambini evitare che giochino con la terra.
c) allontanare i bambini, gestanti e malati almeno ad una Zona 2 il più a lungo possibile.
d) evitare il contatto con il terreno specie se vi sono state precipitazioni atmosferiche.
e) lavare frutta e verdura ed eliminare ove possibile gli strati superficiali e le bucce (vedi g)
f) evitare di mangiare cibi coltivati all'aperto
g) mangiare cibi raccolti in precedenza o preconfezionati (es. carni congelate parecchio tempo prima, ecc. provenienti da altre zone del mondo)
h) non bere latte fresco per un periodo abbastanza lungo (di solito indicato dalle autorità almeno per i bambini, le gestanti e altri strati di popolazione più ad alto rischio), per i motivi già indicati in precedenza.
Norme Igieniche
- Non fare razzolare i bambini
per terra o nella polvere; pulire frequentemente gli ambienti anche al
chiuso Polvere e terra di sotto le scarpe vanno chiusi in sacchi di plastica,
così per eventuali cibi radioattivi.
- Coprire e pulire continuamente
le ferite ed escoriazioni specie dei bambini.
- Non stare a contatto con
acqua piovana o pozzanghere e ripulire vestiti e ombrelli.
- Sottoporsi a frequenti
docce lasciando scorrere l'acqua dall'alto in basso e lasciandola defluire
con continuità.
Lavare sempre bene e più
volte al giorno: capelli, unghie, zone pilifere.
- Lavare bene moquette e
tappeti.
- Sostituire frequentemente
i filtri dei condizionatori d'aria chiudendo quelli sostituiti in sacchetti
sigillati.(fare eseguire questa operazione possibilmente da personale tecnico
che sappia come evitare di contaminarsi).
ZONA II
Si possono estendere le istruzioni utili per la Zona I tenendo presente:
a) i tempi maggiori (difficilmente
può essere giustificabile per es. che non si è avuto modo
di sentire il parere del medico prima di
assumere o fare assumere
sostanze farmaceutiche adatte o altre disposizioni sanitarie particolari
per i casi già specificafi: ad es. bambini, gestanti, malati).
Valgono comunque tutte le istruzioni del punto 1) e 2) per la Zona I anche se alcune in termini meno drastici (per es. "l'allontanamento" dalla Zona I c'è già di fatto).
ZONA III
L'esperienza ha dimostrato
che anche se in modo molto più diluito nel tempo, gli effetti di
un tale evento possono non avere alcun tipo di confine.
La Zona III è quindi
difficile da delimitare - Tenere presente che:
nella Zona III valgono comunque
le istruzioni di igiene, vestiario, controllo alimentare e sanitario che
per le altre zone.
Particolare attenzione deve
essere data al controllo "in loco" della radioattività, della consistenza
delle precipitazioni atmosferiche, delle sostanze inquinate, degli alimenti,
ecc.
Una particolare intensità
di precipitazioni atmosferiche (pioggia, neve, grandine) comporta soprattutto
in zone geografiche particolarmente esposte (come è stato per es.
per alcune zone del Friuli nel maggio '86 e mesi seguenti(*)
comporta un assorbimento maggiore di radioisotopi e la loro distribuzione,
ad es. attraverso la catena alimentare.
Inoltre, anche se molto
piccola è la percentuale dei radioisotopi più pesanti (come
per Pu-239) rimane la presenza considerevole degli altri isotopi soprattutto
a lungo periodo (vedi Cs, K, Cr, Te, Ca, C, ~Kr, Sr, ecc.) che permangono
almeno sotto 3 aspetti anche nella Zona III:
1) Direttamente: assunti
e fissati dall'organismo
2) Attraverso la catena
alimentare
3) Attraverso radioisotopi
da essi derivati
Per questi motivi bisogna
mantenere il controllo e l1attuazione di tutte le forme di eliminazione
già precisate da parte della popolaziofle (insieme a quelle evidentemente
messe in atto dalle autorità).in particolare
sulla catena alimentare.
La maggior parte dei radioisotopi
si depositano nelle Zone I e 11, soprattutto gli isotopi molto pericolosi
in casi più gravi di quern già avvenuti (compreso l'incidente
di Chernobyl): ad es. la fusione del nocciolo in centrali tradizionali,
o anche incidenti tecnici meno gravi ma con conseguenze forse enormemente
più gravi in centrali del tipo FBR (reattore autofertilizzante veloce)
che utilizza Plutonio239 nel nocciolo e sodio liquido come reirigerante.
Per la Zona III bisogna
comunque tener conto, allo stato attuale dell'esperienza (e con tutte le
riserve e ipotesi plausibili sopraprecisate), che i radioisotopi più
pesanti, per es. Pu-239, non arrivano in tutta la Zona III depositandosi
al suolo molto prima con le precipitazioni atmosferiche (quindi quasi esclusivamente
nelle Zone I e II).
[continua ... ]
(*) Vedere dichiarazioni di Carlo Rubbia riportate in "Corso di Protezione dalle radiazioni nucleari" rispetto alle centrali del progetto Superphoenix francese (centrale di Creys-Malville)
(*)Vedi le istruzioni date per lo Iodio, Cesio e Stronzio al Cap. VII, in fondo a questo Capitolo e in Appendice. In pratica ne hanno poche farmacie e in ogni caso 5 bene prenotarlo perche al momento necessario, mancando nella fase attuale qualsiasi disposizione preventiva in merito a questi farmaci per la popolazione, sarebbe introvabile (vedi Appendice). Lo stesso dicasi per il DTPA e le altre sostanze indicate nei kit di soccorso per queste evenienze che non sono predisposti per la popolazione, almeno allo stato attuale.
(*) Es. della carne di capriolo e di funghi cantarellus in Friuli